Sono scattati già stamattina gli interrogatori per Giuseppe Postiglione, il 26enne presidente ragazzino del Potenza Calcio, e per le altre otto persone arrestate dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Oltre a Postiglione (tra l’altro colpito da una recente inibizione sancitagli dalla Giustizia Sportiva per aver falsificato la firma del suo ex allenatore, Carmine Gautieri, sulle quietanze liberatorie per attestare l’avvenuto pagamento dell’ingaggio necessario ad iscriversi al torneo) sono in stato di reclusione: Pasquale Giuzio (vice presidente del club), Antonio Cossidente (già condannato per associazione mafiosa nel processo Basilischi), Aldo Fanizzi, Alessandro e Michele Scavone, Luca Evangelisti, Cesare Montesano e Ettore Todaro. In giornata, presso il Tribunale di Potenza, verranno ascoltati tutti. Preminente risulta il ruolo di Luca Evangelisti, che nelle intercettazioni viene denominato Capa di bomba. All’attuale dirigente della Pro Vasto, che secondo gli inquirenti avrebbe consegnato 150 mila euro per agevolare la vittoria della Salernitana in Lucania nel torneo di C1 2007-08, gli investigatori chiederanno di svelare il nome di chi gli avrebbe fornito la cospicua cifra che sarebbe servita a rendere più agevole la promozione in B dei granata con quel blitz allo stadio Viviani. In pratica, Evangelisti dovrebbe indicare i mandanti della presunta combine, anche perché non reggerebbe l’ipotesi (già insinuatasi dopo l’arresto) d’una vendetta dello stesso Evangelisti che, ad inizio torneo 2007-2008, era stato esonerato dall’incarico di d.s. del Taranto proprio dopo la sconfitta rimediata all’Arechi contro la Salernitana. Secondo l’accusa, Postiglione avrebbe venduto quella partita per 150 mila euro, mentre nelle altre occasioni, si parla di almeno otto partite tra B e C, erano le scommesse sui risultati fatte giocare in agenzie regolari fuori dalla regione a fruttargli lauti compensi. Il filone sportivo dell’inchiesta racconta anche di sms inviati sul telefonino del portiere della Juve Stabia (il portiere delle vespe Soviero denunciò i fatti), del coinvolgimento di due agenti di polizia (uno per aver messo in disordine lo spogliatoio del Gallipoli per intimorire i giocatori) e di minacce ai tifosi che venivano contestati fino al punto di farli «redimere». E la Figc? Il procuratore federale Palazzi ha aperto un’inchiesta e aspetta gli atti da Potenza per cominciare gli interrogatori. Verranno ascoltati tesserati e dirigenti, tutti i club coinvolti potenzialmente possono andare incontro a sanzioni, chi per responsabilità diretta, chi per omessa denuncia: la classifiche di B e di Lega Pro potrebbero variare. La Salernitana, dal canto suo, ha utilizzato il sito internet ufficiale per ribadire la totale estraneità del club granata in merito a queste notizie: la condotta della società, si legge nella nota, relativamente alla partita Potenza-Salernitana del 20 aprile 2008, è stata peraltro già valutata in sede di giustizia sportiva. La Salernitana ha ricordato anche che in quella sede la Salernitana Calcio 1919 S.p.A. è stata prosciolta da ogni accusa.
Caso Potenza, iniziati gli interrogatori
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