L’ambasciatrice indiana a Roma, Reenat Sandhu, avrebbe provato più volte a contattare i vertici del gruppo Jindal, senza avere nessuna risposta ufficiale sulla possibilità di un incontro. Semmai, la multinazionale avrebbe fatto sapere di non essere l’interlocutore naturale sulla vertenza Treofan Italy.
Per questa vicenda, l’ambasciata dovrebbe rivolgersi direttamente ai manager che se ne occupano in Europa. Un muro di gomma, contro il quale continuano a scontrarsi non solo sindacati e lavoratori, ma anche settori di Confindustria ed esponenti politici che stanno provando a fare breccia. Appena ieri il deputato Pd Piero De Luca, accompagnato dal Presidente di Confindustria Salerno, Andrea Prete, ha incontrato proprio l’Ambasciatrice dell’India per discutere del caso Treofan di Battipaglia.
«E’ stato un colloquio cordiale e costruttivo, nel quale abbiamo esposto le nostre fortissime perplessità sull’operato della Jindal – ha scritto Piero De Luca sul suo profilo Fb – Acquistare un gruppo societario concorrente solo per chiuderne degli stabilimenti e licenziarne i dipendenti è un’operazione puramente speculativa, del tutto inaccettabile». «L’Ambasciatrice ha mostrato grande sensibilità ed ha manifestato la sua piena disponibilità a contattare la proprietà, direttamente o tramite il Governo indiano, per evitare la dismissione del sito di Battipaglia e un licenziamento di centinaia di lavoratori che avrebbe dei risvolti sociali ed economici drammatici», continua Piero De Luca.
Anche se Jindal, finora, avrebbe risposto picche.
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