Cavalluccio, stasera riunione all’Arechi

Redazione

La carica dei salernitani potrebbe giocare un ruolo decisivo nella partita per il cavalluccio. Questa sera è in programma la seconda riunione nel giro di pochi giorni per affrontare la questione relativa al marchio, alla storia della vecchia Salernitana Sport, che giace ancora nelle aule del tribunale fallimentare. Non è una partita semplice da giocare. Bisogna fare i conti con una perizia che ha indicato per i beni immateriali della vecchia società qualcosa come 800 mila euro più iva, con l’interesse dei creditori, con una vendita all’incanto per la quale non si trovano persone interessate ad affrontare una simile spesa. Il 16 marzo si svolgerà la sesta asta, il prezzo di partenza sarà ancora di 350 mila euro più iva e la sensazione è che, anche se andasse deserta, difficilmente nei prossimi appuntamenti che saranno fissati dal giudice delegato, ci saranno ribassi. Insomma, proprio alla luce di quella perizia, al di sotto di questa cifra non si scenderà. Bisogna fare i conti con un periodo difficile per l’economia internazionale e, nel caso specifico, per le società di calcio. Spesso Lombardi ha dovuto ribadire che si gioca una partita molto importante fuori dal campo, ed è quella con bilanci. Che, però, ad onor del vero nel caso della Salernitana sono stati appesantiti negli ultimi 4 anni dagli stipendi di 8 allenatori, di una marea di calciatori pagati e mai sfruttati a dovere, e via discorrendo. Il patron ha presentato anche un’offerta per acquisire il cavalluccio attraverso una trattativa privata con la curatela, ma l’operazione non è andata in porto, in quanto la proposta (complessivamente 200 mila euro) non è stata ritenuta congrua al valore del bene in oggetto. La palla allora passa alla gente di Salerno. Oggi, alle ore 20, all’appuntamento organizzato dai Salerno Ultras si ritroveranno in centinaia, ultras dei vari gruppi, tifosi organizzati, gente comune. Ognuno potrà dire la sua per cercare di trovare una soluzione al problema. Verrà chiesto un incontro col sindaco De Luca, affinché utilizzi il suo ruolo (e peso) istituzionale per affrontare la questione, anche se di certo l’amministrazione comunale, che ha già messo mano al portafogli per l’adeguamento dello stadio Arechi, non potrà intervenire direttamente, se non in veste diplomatica come opera di mediazione tra le parti. I tifosi fanno affidamento in Lombardi, ma anche al patron non si potrà chiedere la luna, soprattutto in un momento in cui l’attenzione è concentrata sulla salvezza della squadra. Continua a circolare la voce di un corteo che potrebbe smuovere le coscienze e sensibilizzare l’opinione pubblica. E’ forte il timore di non poter festeggiare i 90 anni di storia del calcio cittadino col simbolo della salernitanità. Il tempo stringe. Qualcosa andrà fatto, ma la soluzione non sembra semplice da trovare.

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