5.609.536. Tanti sono, secondo il Censimento 2022, i cui dati sono stati resi noti in questi giorni, gli abitanti della Campania. Un dato in calo rispetto al 2021 (-14.884 individui ovvero -0,3%), una fluttuazione che deriva dai valori negativi del saldo naturale (vivi/morti) e di quello migratorio interno (trasferimento in altre regioni), cui si contrappongono, in modo insufficiente, i valori positivi del saldo migratorio con l’estero e dell’aggiustamento statistico.
Le donne sono il 51,2% della popolazione residente, superando gli uomini di oltre 131mila unità, prevalentemente a causa della maggiore longevità femminile. L’età media si è leggermente innalzata rispetto al 2021 da 43,6 a 43,9 anni. E tra le 5 province Napoli e Caserta sono le più giovani (43,1 anni), Benevento ed Avellino quelle più anziane (rispettivamente 46,6 e 46,3 anni). I comuni della montagna interna subiscono il maggior decremento di popolazione e presentano una struttura per età più vecchia.
In Campania, a differenza del resto del Paese, i nati sono lievemente aumentati (44.469, +1.066 rispetto al 2021).
Il tasso di mortalità è cresciuto dal 10,8 per mille del 2021 al 10,9 per mille del 2022, con un picco del 13,3 per mille registrato nella provincia di Benevento.
Gli stranieri censiti sono 251.996 (+12.006 rispetto al 2021), il 4,5% della popolazione regionale. Provengono da 170 Paesi, prevalentemente da Ucraina (16,4%), Romania (13,4%) e Marocco (9,5%).
Poco più della metà della popolazione vive nella città metropolitana di Napoli (53,1%). Poco più di un quinto della popolazione (20,8%) vive nei tre comuni con oltre 100.000 abitanti (Napoli, Salerno e Giugliano in Campania) e più di un quarto in quelli con popolazione tra 20.001 e 50.000 abitanti (28,1%).