Chi è la talpa in casa granata?

Redazione

Cercasi centro di gravità permanente per non affondare, per non crollare ancor di più in classifica, per tenere accesa la fiammella della speranza, per allontanare i cattivi pensieri. La Salernitana di oggi ricorda molto il reality show La Talpa dove tra i partecipanti c’è chi rema contro il gruppo per far calare il montepremi. In casa granata potrebbe esserci chi fallisce la prova per far calare le speranze di salvezza. Brini – da una vita sui campi di calcio, prima da portiere, oggi da allenatore – è certamente più abituato di Clemente Russo e soci a camminare sui carboni ardenti, che in questo momento difficile fatto di accuse e contestazioni, passaggi e gol sbagliati e calciatori ignorati sono più ardenti che mai. Quel che è sicuro è che la talpa non è lui: il pubblico – in grande maggioranza – salva Merino, Ledesma, Fusco, Soligo e qualche altro e boccia il resto della truppa compreso il Direttore Generale Fabiani nel grande reality show della talpa Granata. In questo programma che sta calando di audience e che non vincerà mai l’oscar della TV non è ammesso il televoto, le preferenze vengono calcolate in base a fischi ed improperi, comprensivi di pernacchi di Eduardiana memoria e critiche come quelle ricevute dal gruppo alla ripresa della preparazione. Chi è la Talpa in casa granata? E’ questo l’interrogativo più frequente con Lombardi che minaccia epurazioni ed allontanamenti anche se infortuni, squalifiche e dinamiche interne non gli permettono di muoversi come vorrebbe. Insomma Lombardi vorrebbe mandare a quel paese tutti o quasi ma a sei giornate dalla fine ha le mani legate e deve muoversi con grande cautela per non fornire alibi a nessuno. Uscendo fuori di metafora e mettendo da parte lo scherzo, questo non è un reality show, è solo un reale momentaccio che mette a rischio quella permanenza in serie B che solo sabato scorso, contro l’Albinoleffe, sembrava meno complicata da raggiungere grazie alle prodezze di Merino ed alla reazione emotiva della squadra. Allora, diciamo che non ci sono talpe, non ci sono elementi che remano contro che non passano la palla a Merino o che sbagliano volutamente i gol davanti alla porta. Crediamoci, ci conviene. Così come conviene pensare in positivo e aspettare che questa nottataccia passi presto. Lunedì sera a Parma sarà un’altra battaglia. Il risultato finale sembra già scritto. E’ però nei momenti difficili che un gruppo diventa squadra. La risposta più importante alle critiche ed ai sospetti di questi giorni può arrivare solo dal campo. E chissà che questa squadra, punta nell’orgoglio, non tiri fuori proprio a Parma il meglio di se.

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