Gli amici si vedono nel momento del bisogno, ed in questo momento di amici, veri, fidati Lombardi ne ha davvero pochi al suo fianco. Anche il munifico imprenditore di Cassino, il socio forte come lo definiva qualcuno è battuto in ritirata davanti ai conti, ai capitoli di spesa, rispetto agli impegni, le scadenze, la progettualità futura del club. Un po’ come quei costruttori avventurieri che cominciano un’opera, un palazzo di sei piani per fare un esempio e poi, per mancanza di cemento e soldi lasciano il lavoro a metà. Lombardi, invece, che da quattro anni a questa parte ci mette faccia, soldi e probabilmente anche un carico eccessivo di stress rimane. Ha imparato a sue spese che l’azienda calcio è atipica. Lui. Lombardi che non è un avventuriero del pallone ieri ha lasciato chiaramente capire a tutti che la prossima sarà una stagione impegnativa e difficile dove il patron, ancora una volta, e da solo, dovrà fronteggiare tutto. Antonio Lombardi, in questo momento è un po’ presidente un po’ equilibrista, sospeso sul filo di un discorso, quello del futuro ancora da scrivere e decifrare. Di certo c’è che la società privilegerà una strada meglio asfaltata – e quindi comoda – che conduce verso una campagna rafforzamenti più mirata e non troppo dispendiosa. Meglio dimenticare per quest’anno i titoloni relativi a giocatori dal curriculum importante ma anche dall’ingaggio pesante. A nostro sommesso avviso, molto meglio dunque concentrarsi su obiettivi reali, di quelli di certo più abbordabili che – in termini di spesa – non andrebbero a dissanguare le casse societarie. Anche perché basta dare un’occhiata ai giornali di oggi per accorgersi che il pallone rischia di sgonfiarsi in alcune piazze dove nel recente passato non hanno badato a spese. Insomma, una programmazione oculata è l’unica ricetta capace di garantire un futuro alle società calcistiche e fortunatamente, in questo, nonostante la poca esperienza Lombardi è già diventato un maestro.
Chi fa da se fa per tre
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