Cisl fp su tetti di spesa: «le colpe non sono di De Luca»

Redazione

Per la Cisl l’esaurimento dei budget per l’assistenza sanitaria- e riabilitativa in particolare- è «solo una questione di soldi e la colpa non è del governatore della Campania, Vincenzo De Luca». A dirlo è Pietro Antonacchio, il segretario generale della funzione pubblica, precisando che il presidente della Regione «ha ereditato una situazione difficile, ma le aspettative di cambiamento non vanno disattese dopo la nomina dei nuovi manager delle Asl e delle aziende ospedaliere». Se la situazione di quest’anno è identica a quella del 2016, la colpa «è di coloro che da oltre un decennio pontificano su rette e tetti di spesa incuranti dei concreti bisogni delle comunità di riferimento», attacca la Cisl funzione pubblica. Per Antonacchio, infatti, il controllo della salute è centrale nella valutazione della qualità della vita. Questo perché la salute incide su tutte le dimensioni del benessere, modificando i bisogni, le condizioni, i comportamenti, le relazioni sociali, le opportunità, le prospettive dei singoli e, spesso, delle loro famiglie. La qualità dei servizi ha ricadute importanti nelle fasi estreme della vita, infanzia e vecchiaia, ma anche nei cittadini con malattie croniche e nelle persone con disabilità. «Il nostro Governatore dallo scorso luglio è stato nominato anche Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi nel settore sanitario della Regione e questo ha ulteriormente fatto lievitare le aspettative dei cittadini campani», spiega Antonacchio. Ma «non è pensabile che un uomo, pur capace e motivato, possa affrontare da solo la riorganizzazione di un servizio sanitario regionale che presenta criticità antiche e che annualmente assorbe risorse per oltre 10 miliardi di euro. Occorre il contributo di una classe dirigente qualificata». In questo senso- secondo Antonacchio- va letta la nomina dei direttori generali delle Asl e delle aziende ospedaliere nonché la creazione del nucleo tecnico di supporto alla struttura commissariale. «Dia il governatore chiare indicazioni ai manager affinché lo aiutino a declinare nel concreto i veri bisogni delle comunità di riferimento e non essere acritici esecutori di indicazioni elaborate da dirigenti scarsamente motivati».

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