A Salerno è arrivata la nave nei pressi del porto con 40 container di concentrato di pomodoro cinese. Il 90% destinato all’esportazione viene dai campi della regione dello Xinjiang, dove verrebbe coltivato grazie al lavoro forzato degli uiguri. Un fenomeno denunciato dalle associazioni per il rispetto dei diritti umani.
Stop falso cibo italiano” e “Basta import sleale” alcuni degli slogan esposti dalle imbarcazioni. Obiettivo: “rilanciare ancora una volta la richiesta della revisione del criterio dell’ultima trasformazione del Codice doganale sull’origine dei cibi – afferma l’associazione – quello che oggi permette il furto d’identità dei nostri prodotti made in Italy e fa vendere come italiano un prosciutto fatto con cosce di maiale provenienti dall’estero“.