Le modifiche ai voucher per il lavoro in agricoltura prevedono l’allungamento della durata da 3 a 10 giorni per svolgere la prestazione occasionale: un fatto molto positivo per le imprese agricole all’inizio della vendemmia. Coldiretti -salutando con favore l’inizio delle procedure Inps per l’attivazione dei voucher- ora chiede al Governo che altre modifiche previste dalla legge diventino operative con la medesima tempestività. Anche perché con questi voucher circa 50mila posti di lavoro occasionali possono essere recuperati con trasparenza nelle attività stagionali in campagna. Voucher che sono impiegati soltanto per le attività svolte da disoccupati, cassintegrati, pensionati e giovani studenti che non siano stati operai agricoli l’anno precedente. Per Coldiretti si riaffermano i principi originari senza gli abusi che si sono verificati in altri settori e si assicura uno strumento agile, che semplifica il lavoro delle imprese agricole ed offre l’opportunità di integrare il reddito alle categorie più deboli. In agricoltura, negli ultimi cinque anni- prima dell’abrogazione- sono stati venduti poco più di 2 milioni di voucher, pari all’incirca a 350mila giornate di lavoro. Il valore complessivo delle integrazioni di reddito ammonta a 22 milioni di euro all’anno. Per Coldiretti si tratta di uno strumento che rappresenta un valido contributo all’emersione del lavoro nero ed il cui impiego in agricoltura è praticamente rimasto stabile dal 2011, senza gli abusi che si sono verificati in altri comparti che hanno mascherato con i voucher altre forme di contratto.
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