Colpo al cuore della camorra

Redazione

I Carabinieri della Compagnia di Battipaglia, con l’ausilio del 7°elinucleo Elicotteri di Pontecagnano a partire dalle prime luci dell’alba hanno sottoposto a sequestro tre locali, due bar ed un ristorante, di proprietà di un noto esponente del clan Pecoraro – Renna. L’attività, coordinata dai Magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Salerno, diretta dal Dr Franco Roberti, punta al sequestro di alcuni beni, riconducibili a Giuseppe Votta, 50enne, noto esponente del clan camorristico operante nella piana del Sele e nei comuni picentini. I militari hanno agito in esecuzione del provvedimento, emesso dalla Corte di Appello di Salerno, nell’ambito di procedimento per l’irrogazione di misura di prevenzione patrimoniale, promosso dalla Procura della Repubblica di Salerno, che ha condiviso pienamente gli esiti dell’articolata e dettagliata segnalazione inoltrata dai Carabinieri. Il provvedimento riguarda il ristorante “Il Grottino” di Pontecagnano, del valore stimato di 800.000 euro; il bar “Il Cyclone” sempre nel comune picentino, del valore stimato di 250.000 euro; il bar “La Nuit” di Salerno, il cui valore stimato è di 300.000 euro. Particolarmente impegnativo il lavoro di Magistrati della D.D.A. e Carabinieri, che sono riusciti a smascherare anche il tentativo del reale proprietario dei beni di occultarne la propria titolarità con il trasferimento fraudolento delle quote societarie nelle mani di “prestanomi”. Per questa ragione altre otto persone risultano indagate per il reato di trasferimento fraudolento di valori. A carico di tutti gli indagati sono in corso perquisizioni. Il sequestro dei beni operato stamane si inserisce pienamente nel solco delle priorità dettate dal Franco Roberti, già all’atto del suo insediamento alla guida della Procura salernitana, quando indicò tra le priorità le attività finalizzate a “colpire al cuore i tesori della camorra-impresa”. Ad ogni modo, il provvedimento prevede la possibilità che gli esercizi commerciali proseguano nelle loro attività sotto la gestione di un curatore nominato dall’Autorità Giudiziaria, per scongiurare il rischio di licenziamento dei circa dieci lavoratori

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