Un ritmo di 18 negozi al giorno che chiudono i battenti: è questa la previsione fatta da Ipsos nel “Commercio oggi e domani” uno studio presentato a Roma alla presenza del Ministro del “Made in Italy” Adolfo Urso.
Servono misure strutturali per sostenere le attività di vicinato che hanno già subito una forte riduzione dal 2019 ad oggi: c’è “un’accelerazione del processo di desertificazione su cui incide la doppia crisi vissuta dal comparto che, dopo lo stop imposto dalla pandemia, ha visto interrompersi la ripresa a causa degli effetti di inflazione e caro-energia.
Considerando la capacità di spesa pro capite, delle famiglie italiane, sempre più bassa, a fare la differenza per la sopravvivenza dei negozi fisici sono (e saranno) i turisti che, nello scegliere come meta una località piuttosto che un’altra, contribuiranno a farli resistere e prosperare.
Secondo Confesercenti questi esercizi ed i loro imprenditori, rappresentano veri e propri baluardi di legalità e presidi territoriali imprescindibili per la vivibilità delle nostre zone. In particolare quei negozi che si alimentano dei flussi turistici in bassa e bassissima stagione, come l’artigianato di qualità.
La tendenza occupazionale di fine marzo-inizio aprile, con i primi “ponti” dove si era avuta una buona attestazione dei flussi turistici per le città d’arte per le località balneari, e in generale per quelle comunità salernitane che avevano organizzato qualcosa di attrattivo sul proprio territorio, si è “raffreddata” nel breve periodo per via delle pessime condizioni meteo, che hanno messo a dura prova intere comunità della nostra provincia, con frane, alluvioni, mareggiate e le condizioni di criticità diffuse.
Pertanto si suggerisce di lavorare a percorsi prestabiliti, itinerari a prova di meteo che garantiscano ai visitatori, ma anche agli imprenditori locali di non vedere completamente disintegrate le proprie rispettive aspettative.