Compostaggio di Salerno: quando il Comune rescisse il contratto con la Daneco

Redazione

Che qualcosa non funzionasse a dovere all’impianto di compostaggio lo aveva capito anche il Comune di Salerno, se è vero che l’amministrazione ha deciso di rescindere il contratto di gestione che la legava alla Daneco, società peraltro costruttrice dell’impianto. L’ipotesi, dopo gli approfondimenti della struttura tecnica municipale, era che la Daneco fosse inadempiente rispetto ai compiti imposti dal contratto di servizio e che i costi extra fossero troppo elevati rispetto alla gestione ordinaria. Dalla lavorazione effettuata, infatti, non veniva fuori un compost rivendibile sul mercato, nemmeno confezionato a dovere, senza contare la necessità di installare impianti per il trattamento di rifiuti impuri, con un quota extra-organica (secca o indifferenziata) che sfiorava il 30% del totale. Dalla gestione provvisoria, poi, non si sarebbe mai arrivati al ciclo definitivo e perfetto con i macchinari che la Daneco si era impegnata a reperire ed installare. Di qui, la convinzione maturata di rescindere il contratto e di affidare la gestione del compostaggio a Salerno Pulita. Arriverà poi la relazione dell’Anac a dire che neanche questo passaggio è risultato sufficiente per portare a regime l’impianto e che sarebbero necessari ulteriori approfondimenti sul caso. Ma la magistratura- a quanto è dato sapere- sarebbe già sul pezzo, avendo affidato accertamenti pure alla Guardia di Finanza, sulla gestione della Daneco e l’intera procedura che ha riguardato realizzazione ed esercizio dell’impianto di compostaggio. D’altronde, non è mai stato un mistero il calo della qualità della raccolta differenziata fatta dai salernitani: al biodigestore sono sempre giunti rifiuti impuri. E proprio su questo si fonderebbe uno degli elementi delle controdeduzioni che il Comune sta preparando alle osservazioni dell’Autorità Anticorruzione. Lo abbiamo già sostenuto e lo ripetiamo: lasciamo che siano gli organi competenti a stabilire se vi siano state condotte omissive, dolose o colpose. Il rilancio che si fa in questi giorni di una delibera dell’Anac i cui contenuti erano già nero su bianco dal 27 luglio scorso diventa strumentali rispetto ad obiettivi che non sempre viaggiano di pari passo con la giustizia, che pure deve fare il suo corso. https://www.youtube.com/watch?v=NDoLFDVTJXM

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