Dalle prime ore del mattino i Carabinieri della Compagnia di Battipaglia, stanno procedendo – in esecuzione di un provvedimento emesso dal Tribunale di Salerno – alla confisca di beni e società, per un valore complessivo di 3.200.000 euro, riconducibili a Giuseppe Votta, cinquant’anni, pluripregiudicato, esponente di vertice del clan camorristico “Pecoraro-Renna” operante nell’area della piana del Sele e già condannato per il delitto di associazione per delinquere di tipo camorristico ex art.416 bis c.p. Cinque le attività commerciali confiscate. Il provvedimento riguarda i ristoranti “Il Grottino” e “Al Casale di Donna Teresa” siti in Pontecagnano Faiano; il ristorante “Il Re Leone” a San Cipriano Picentino, frazione Filetta; il bar “Il Cyclone” sulla Litoranea Magazzeno ed il bar “La Nuit” di Salerno, oltre alle tre società di gestione di queste attività. Particolarmente impegnativo il lavoro di magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia e Carabinieri, i quali sono riusciti a smascherare anche il tentativo – posto in essere dal reale proprietario dei beni – di occultarne la titolarità mediante il trasferimento fraudolento delle quote societarie nelle mani di “prestanomi”. Per questo altre otto persone, oltre a Votta, risultano indagate con l’accusa di trasferimento fraudolento di valori. La confisca dei beni odierna si inserisce pienamente nel solco delle priorità dettate dal procuratore Roberti già all’atto del suo insediamento alla guida della Procura salernitana. In cima alle priorità del suo Ufficio, il Procuratore, indicò, appunto, le attività finalizzate a “…colpire al cuore i tesori della camorra-impresa”. Il provvedimento prevede la possibilità che gli esercizi commerciali proseguano nelle loro attività sotto la gestione di un curatore nominato dall’Autorità Giudiziaria, per scongiurare il rischio di licenziamento dei circa quindici lavoratori.
Conficati beni e società ad un esponente della criminalità organizzata
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