Una manovra insufficiente e di dubbia tenuta per l’opposizione, che vota contro il documento illustrato in assise dall’assessore Roberto De Luca. Ma la maggioranza bulgara del sindaco di Salerno un po’ a sorpresa si blinda ed il fortino torna quello delle consiliature deluchiane. Dei malpancisti si perdono le tracce, se si eccettuano le segnalazioni preliminari all’esame dei punti all’ordine del giorno da parte di quei consiglieri che da tempo fanno distinguo, sebbene organici al programma ed al progetto. La sorpresa politica, però, è il mancato accreditamento dei Democratici e Progressisti, i quali forse anche per mantenere la rappresentanza in giunta, hanno deciso dopo un confronto di mezz’ora con il sindaco Napoli di rinunciare ai cinque emendamenti che avrebbero potuto mandare gambe all’aria i provvedimenti di bilancio. Una rinuncia giocoforza, poiché sul testo di quegli emendamenti era arrivato come una mannaia il parere negativo dei revisori dei conti. Ma la chiusura a libretto da parte del neonato gruppo consiliare sta nel tatticismo politico puro: insomma, il consiglio di ieri non era il momento opportuno per fare distinzioni e tanto meno per rompere gli equilibri di maggioranza. Al netto di questo considerazioni, rimane una manovra approvata da 26 consiglieri e bocciata da cinque dell’opposizione che prevede, tra le altre cose, di incrementate le tariffe relative ai servizi a domanda individuale (impianti sportivi, mensa scolastica, asili nido), per una copertura superiore al 50% da parte dell’Amministrazione. Ma include pure risorse per le manutenzioni ordinarie e straordinarie, l’edilizia scolastica, la rete fognaria, gli impianti sportivi ed i rioni collinari, questi ultimi destinatari di 18 milioni. Il bilancio di previsione, come da piano triennale delle opere pubbliche, prevede infine misure sul turismo, a partire dagli interventi di protezione e ripascimento delle spiagge.
Consiglio comunale Salerno: lettura tecnica e politica dell’assise
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