Convention PdL: assente Gambino

Tra le assenze cosiddette eccellenti al Grand Hotel Salerno, spiccava quella di Alberico Gambino. La sua candidatura al consiglio regionale è tra i motivi di attrito se non di divisione all’interno del Popolo delle Libertà. Sponsorizzato dal coordinatore regionale Nicola Cosentino e dal presidente della Provincia Edmondo Cirielli, l’ex sindaco di Pagani condannato per peculato dovrebbe restar fuori se si segue la logica del codice etico, dettato dallo stesso PdL. Il ministro Mara Carfagna preme perché il partito mantenga una posizione coerente: vale a dire dica no alle candidature di persone compromesse o comunque improponibili perché condannate, arrestate o indagate. Ma il tira e molla su Gambino è dovuto al fatto che, in barba al codice etico, Cosentino e Cirielli lo vorrebbero candidato nonostante le pesanti ombre giudiziarie che aleggiano sul capo del consulente al turismo del presidente della Provincia. All’apertura della campagna elettorale del candidato presidente Caldoro, l’ex sindaco di Pagani ha preferito non farsi vedere. Sarebbero apparse stridenti le parole degli esponenti di partito sulla necessità di trasparenza e legalità con il fardello di una condanna in primo grado che l’aspirante consigliere regionale Gambino porta su di sé per reati connessi alla pubblica amministrazione. Un’incompatibilità, una inopportunità troppo evidente: con tutto il garantismo che si può immaginare, appare difficile immaginare la campagna elettorale impostata sui temi della legalità e del buon governo ma con candidati che hanno subito condanne per abusi legati alla loro attività di amministratori pubblici. Le ombre che ancora avvolgono le vicende giudiziarie di Gambino ne fanno un caso ed un nervo scoperto del PdL, al punto che lo stesso ex sindaco di Pagani ha preferito non essere presente al Grand Hotel per evitare i prevedibili imbarazzi di fronte agli esponenti di Governo del centrodestra.