CoriSa/2 e Salerno Pulita, due storie differenti per i lavoratori

Redazione

Le recenti assunzioni in Salerno Pulita sono state fatte seguendo la legge regionale che tutela i lavoratori del settore rifiuti già impegnati in servizi per conto del Comune capoluogo. Per tutti gli altri, compresi gli operai ex Isoambiente oggi nel Consorzio di Bacino, molto dipenderà dagli altri Comuni del salernitano.

Con l’assorbimento dei trenta lavoratori delle cooperative addetti allo spazzamento si completa il percorso che fa di Salerno Pulita il soggetto gestore unico del ciclo dei rifiuti a Salerno. Gli obblighi previsti dalla legge regionale 14 sono stati assolti: compresi l’assunzione di 136 operatori interinali ed il passaggio di cantiere di 95 ex dipendenti del Consorzio di Bacino Sa/2.

E’ ovvio che tutti questi lavoratori avevano i requisiti previsti dalla stessa normativa per poter beneficiare della riserva prevista dalla legge regionale: su tutti, quei cinque anni di impiego in servizi svolti per conto del Comune di Salerno. Diverso è il caso della parte residua dei lavoratori del Consorzio di Bacino, in fase di liquidazione, che ancora attendono l’eventuale passaggio presso gli altri Comuni soci del Corisa: parliamo di una ottantina di dipendenti, inclusi gli ex operai della fallita Isoambiente, assunti a settembre nel Consorzio al termine di una complessa vertenza sindacale.

Per la Cgil funzione pubblica si è trattato di un vero e proprio salvataggio di lavoratori che- con il fallimento di Isoambiente- erano destinati a rimanere senza occupazione. L’assunzione nel Consorzio è stata possibile perché Isoambiente era una società unipersonale dello stesso Corisa e le prestazioni di quei lavoratori potevano svolgersi in continuità.

Ma prima o poi il Consorzio- in liquidazione da anni- sarà sciolto: ed è allora che dovranno subentrare i 39 Comuni soci, cui spetterà l’assorbimento dei dipendenti. L’unico che ha già provveduto è proprio il Comune di Salerno, che ha preso i 95 lavoratori che già si occupavano di raccolta e trasporto dei rifiuti nella città capoluogo.

Insomma, Salerno s’è presa la sua parte, ora spetta agli altri Comuni assorbire gli operai rimanenti per quanto di competenza.

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