Corruzione: arrestati il direttore di AgEntrate Salerno, un imprenditore caseario e Giovanni Maiale

Redazione

Emilio Vastarella, il direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate finito ai domiciliari, avrebbe accettato da Gianluca La Marca del caseificio Tre Torri di Eboli un bracciale in oro e diamanti ed un orologio . Il tutto in cambio di un extrasconto su una sanzione pari a 60mila euro.

E’ l’episodio di corruzione più clamoroso documentato da Carabinieri e Guardia di Finanza durante le indagini coordinante dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Coinvolto anche l’ex capoclan Giovanni Maiale, pure lui raggiunto da un’ordinanza di custodia in carcere. Il bracciale, corpo del reato, è stato rinvenuto a casa di Vastarella, mentre dell’orologio non v’è traccia.

Tra le ipotesi di reato la corruzione in concorso e aggravata ma anche la turbata libertà degli incanti. Infatti, La Marca (complici le pressioni esercitate da Maiale) puntava a scoraggiare i potenziali acquirenti di aziende in crisi del settore bufalino e caseario. Così attuando una strategia espansiva fondata sull’acquisizione di imprese finite all’asta utilizzando liquidità frutto di evasione fiscale sistematica.

Proprio nel corso del contenzioso instaurato con l’agenzia delle entrate per un debito con l’erario, Gianluca La Marca avrebbe offerto orologio e bracciale al direttore Vastarella, per ottenere sulla sanzione un extrasconto non dovuto. Norme alla mano, infatti, il beneficio è concesso alle aziende in difficoltà. Ma il caseificio di La Marca, capace di passare dai 18 milioni di fatturato del 2010 ai 40 milioni del 2017, era tutt’altro che un’azienda in crisi.

Le intercettazioni documentano il quadro di indagini aggiungendo altri aspetti inquietanti. Come la decisione di La Marca di far occultare al cugino una pistola con matricola abrasa ed un fucile a pompa per non farli trovare alle forze dell’ordine. La condotta di La Marca, secondo i pm Rotondo, Alfano e Colamonici era particolarmente spregiudicata. E mirava alla leadership del comparto lattiero-caseario nella Piana del Sele e nel Cilento, acquisendo aziende in difficoltà ed intestandole a persone di comodo.

Il tutto accompagnandosi a Giovanni Maiale, la cui fama criminale è intatta nonostante sia stato collaboratore di giustizia. In una occasione, però, le cose girano male per La Marca: quando un avvocato-curatore respinge il tentativo di corruzione per boicottare un’asta giudiziaria. Gianluca La Marca, tra l’altro, è figlio di Gennaro La Marca, finito al centro di altre indagini a metà degli anni ’90.

https://www.youtube.com/watch?v=imbuA4hqVGQ

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