La costante attenzione ispettiva da parte del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno a contrasto dei traffici illeciti perpetrabili ai danni dei consumatori continua senza battute di arresto nell’ambito degli spazi doganali del porto commerciale del capoluogo. In particolare, i militari del Gruppo di Salerno hanno individuato, nel locale scalo portuale, un trailer proveniente dalla Spagna, stivante cosmetici femminili, scortato da un documento di trasporto indicante quali destinatari finali due ditte cinesi, una del napoletano e l’altra del catanese. La tipologia di merce e la particolare destinazione insospettiva i finanzieri, i quali valutavano di approfondire il contesto congiuntamente ai funzionari della locale dogana. Tale attività permetteva, previo interessamento dell’Ufficio di Sanità Marittima, di rinvenire e sequestrare 442.652 cosmetici per donna (creme di bellezza, smalti, rossetti, lucida labbra, ecc.) di origine cinese, sdoganati in Spagna, di valore di mercato pari a oltre 1 milione di euro, per i quali le ditte destinatarie non avevano provveduto all’effettuazione della prevista notifica al Ministero della Salute, in violazione dell’art. 10, commi 6, 8 e 15 della legge nr. 713/1986 recante “Norme per l’attuazione delle direttive della Comunità Economica Europea sulla produzione e vendita dei cosmetici”. Giova evidenziare che il particolare sistema di sdoganamento della merce adottato nello specifico, ovvero “immissione in libera pratica”, spesso ha come scopo quello di rendere più difficile l’individuazione dell’illecito trasporto in Italia quale luogo di destinazione finale, ciò dovuto anche a minori controlli presso i valichi di confine, in quanto il suddetto regime d’importazione, introdotto con la stipula del “Trattato di Maastricht”, attribuisce la posizione doganale di merce comunitaria ad una merce proveniente da un paese extracomunitario, – qualora siano state osservate le condizioni per ottenere tale mutamento, costituite dall’osservanza di norme è regole di politica commerciale, nonché il pagamento dei dazi eventualmente dovuti in relazione alla qualità della merce, al valore, all’origine ed alla destinazione finale, – permettendo la libera circolazione nell’ambito della Comunità Europea. I destinatari rischiano l’applicazione di una sanzione amministrativa fino a 3.098,00 euro, oltre una denuncia penale all’esito dei controlli qualitativi, che saranno espletati dagli uffici preposti del Ministero della Salute.
Cosmetici falsi al Porto scoperti dalla GDF
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