Il sindaco di Salerno, Enzo Napoli, è risultato negativo al tampone a cui ha dovuto sottoporsi dopo la conclamata positività al Covid 19 di uno dei suoi collaboratori. Ma, in attesa del secondo tampone, resta in quarantena fiduciaria a casa: il protocollo prevede questo. Oltre che al primo cittadino, il tracciamento si è allargato a tutto lo staff: ieri sera i componenti sono risultati tutti negativi, ma nei prossimi giorni continueranno a lavorare in smart working. Domani, poi, sarà effettuato il test sierologico a tutti i dipendenti della sede di via Roma.
Riflettori puntati sui contagi a Baronissi dove continua ad allargarsi il cluster scoperto a seguito della positività dell'istruttore di arti marziali della palestra Shaolin. E' salito a 22 il numero dei nuovi positivi.
La regione da alcuni giorni risulta essere quella con il maggior numero di contagi, ieri una piccola diminuzione, da 431 a 395 ma la percentuale dei positivi rispetto ai tamponi è sempre alta: 7,8% contro l'8,8 del giorno prima (quasi il triplo della media nazionale) secondo il bollettino ufficiale dell'Unità di crisi.
Proprio l'unità di crisi, da oggi, è a disposizione con un proprio referente per fornire tutte le informazioni richieste sull'emergenza coronavirus, ovvero, i dati non potranno essere più forniti dai singoli ospedali o dalle singole strutture sanitarie sul territorio. L'indicazione è in una nota diffusa ieri dalla Regione Campania. Una decisione che però ha suscitato polemiche: critici gli organismi rappresentativi dei giornalisti e le forze di opposizione.
Nella stessa nota, inoltre, si precisava che “non vi è alcuna emergenza relativa ai posti letto disponibili, sia di terapia intensiva sia di degenza ordinaria. I posti letto di degenza sono 555 mentre quelli occupati 463. Se una sola struttura sanitaria esaurisce la disponibilità di degenze (e in tempo utile ha già organizzato l'ampliamento già previsto dei posti) il dato non può essere riferito a una emergenza generale, che non esiste”.
A Salerno il Covid modulare del Ruggi con 24 posti di Terapia intensiva è pronto e in fase di collaudo. Al Da Procida sono invece previsti ben 116 posti (8 di intensiva, 6 di subintensiva e 102 di degenza ordinaria). Infine Scafati: qui sono programmati 56 posti (8 di intensiva, 4 di subintensiva e 44 di degenza) ma l'azienda ha attivato un'altra ala di 16 posti letto portando la ricettività totale del plesso a 77 unità (inclusi i tre posti del Pronto soccorso).