Il giorno dopo la giornata in memoria delle vittime del Covid, quella in cui, per dirla col presidente Mattarella, ci siamo “inchinati alla memoria di quanti non ci sono più”, bollettini alla mano si fa un bilancio dei caduti salernitani.
Scorrendo a ritroso i numeri il totale è molto pesante: 1456 i lutti emersi dall'inizio della pandemia in provincia.
Solo negli ultimi 4 mesi sono stati 312 i decessi legati al coronavirus, una quarta ondata letale, impressionante, se paragonata ai 35 morti registrati in autunno e ai 95 dell'estate scorsa e ai 357 dei nove mesi del 2020.
Una scia nera, iniziata il 12 marzo 2020, con il decesso, all'ospedale di Battipaglia, di Raffaele Citro, 76enne di San Cipriano Picentino, ma residente a Bellizzi, prima vittima del Covid 19 nel nostro territorio, aveva contratto il virus durante i raduni religiosi dei neocatecumenali di Atena Lucana e Sala Consilina di fine febbraio.
Il giorno più pesante, sempre solo dal punto di vista dei numeri, è stato il 19 novembre 2020, con 15 vittime in 24 ore. La prima settimana di dicembre 2020, invece, quella che fece registrare il maggior numero di decessi nell'arco dei 7 giorni, con ben 60 lutti. Un'ondata che proseguì la settimana dopo, quando ne vennero registrati 58.
Il 2020, nel complesso, dicevamo, fece registrare 357 morti.
La stagione nera per il salernitano comunque, è stata la primavera 2021, quella della terza ondata, quando si è pagato il prezzo più alto in termini di lutti. Da fine febbraio a giugno sono 500 i morti rilevati dall'Unità di crisi.
Una crescita esponenziale impressionante, se si tiene conto che dall'inizio della pandemia ad allora erano stati 600 i decessi in tutto.