Il problema non è firmare un'ordinanza sulla scuola ma non farsela bocciare dai prevedibili ricorsi al Tar. Preoccupa il livello dei contagi nella scuola e la Regione Campania sta pensando ad una sospensione temporanea della presenza in aula.
Vincenzo De Luca avrebbe in animo di firmare una nuova ordinanza sulla scuola. Secondo quanto anticipato dal quotidiano Il Mattino, il presidente della giunta regionale della Campania aspetterà l'esito del vertice dell'Unità di Crisi già in programma domani. Poi, se i dati sono quelli che si profilano – ovvero casi di contagi ben oltre la soglia del 10% in alcune scuole – allora si sospenderà la didattica in presenza almeno per le scuole superiori; anche se c'è chi fa trapelare la possibilità di una decisione ancora più drastica, di ripresa della dad anche alle elementari e alle medie.
Il problema non è firmare un'ordinanza, semmai trovare la formula o il modo per neutralizzare l'eventuale contrattacco dei ricorsi al Tar. Già una volta il tribunale amministrativo regionale ha bocciato la decisione politica, fondata sull'andamento dei contagi, di tenere gli alunni in didattica a distanza. Questa volta la Regione non vuole correre il rischio di firmare un atto e trovarselo invalidato il giorno dopo. Ecco perché, una volta analizzata la curva epidemiologica ed acquisito il parere degli esperti dell'unità di crisi, il presidente De Luca studierà una strategia precisa e magari modulare: si potrebbe cominciare con una sospensione temporanea della presenza per le sole scuole superiori, per poi valutare di volta in volta cosa fare per gli altri ordini di istruzione. L'altra via, quella più radicale, prevede uno stop di una-due settimane per riportare i contagi legati alla scuola ad una soglia più accettabile. Basti un dato: attualmente, in alcuni territori i positivi sfiorano il 12% dei testati e molti di questi finiscono nelle scuole, creando la possibilità teorica di una moltiplicazione esponenziale dell'infezione, sebbene le scuole stiano facendo autentici miracoli per garantire la sicurezza e gli studenti – soprattutto i più piccoli – si comportino addirittura meglio dei compagni più grandi. L'obiettivo è riportare il livello di contagio ad 5%, non oltre, e stare tutti più tranquilli nel mese del picco influenzale e della terza ondata.
I comitati per la scuola in presenza già annunciano contromosse ed è per questo che se ordinanza dovrà essere, dovrà assumere la forma precisa di un provvedimento a forte base scientifica, inoppugnabile e con garanzie di ogni diritto in gioco.