Dai quasi 11mila positivi di martedì ai 15mila e passa di ieri, un balzo record che non è figlio solo dell'ossessiva rincorsa al virus; solo ieri processati sul territorio nazionale ben 177mila tamponi. La bestia invisibile corre più veloce del nostro sistema sanitario, si propaga con una rapidità incredibile, anche in Campania, dove ieri si sono registrati 1.760 nuovi casi, tra sintomatici – 99 – e asintomatici – 1661 – su un totale di 13.878 tamponi. Il bilancio più triste, quello dei deceduti, sale a 545. Dei 227 posti letto di terapia intensiva, 85 sono attualmente occupati, diminuiscono i posti di degenza a disposizione, mentre il problema grosso sta nel personale medico, visto e considerato che tra la richiesta avanzata da De Luca alla Protezione Civile, 600 medici e 800 infermieri e la risposta che consiste in una promessa di invio di 50 medici e 100 infermieri c'è un abisso. Fin troppo facile capire che avere dei posti di terapia intensiva senza personale è come non averne. Intanto, si resta in attesa semplicemente del visto del Ministro alla Salute, Speranza, alle nuove misure restrittive varate dalla Regione Campania per la prevenzione e il contrasto dell'epidemia: domani alle 23 scatta la sospensione di ogni attività fino alle 5 del giorno successivo, stop agli spostamenti dalle 24 su tutto il territorio regionale.
Ai cittadini campani sarà fatto divieto di spostarsi dalla provincia di residenza o domicilio abituale verso altre province della Campania, fatti salvi gli spostamenti connessi ad esigenze – da esporre tramite autocertificazione – relative a motivi di salute, motivi di lavoro o di natura familiare, motivi scolastici o afferenti comunque ad attività formative e socio-assistenziali o per comprovati motivi di stretta e urgente necessità. Sarà in ogni caso consentito il rientro presso la propria residenza o domicilio abituale. Militari, forze dell'ordine e agenti di Polizia Municipale pronti a serrati controlli, multe salatissime in vista per chi non rispetta le disposizioni, in un momento assai delicato in cui basterebbe che ognuno di noi facesse la propria parte. Qualcuno lo ha già definito "auto-lockdown gentile", ma in parole povere non è altro che rispetto e mutuo soccorso. Tutelarsi e tutelare la salute del prossimo, non è così difficile: basta usare la mascherina in modo corretto, per intenderci, a coprire naso e bocca e questo non tutti l'hanno capito, rispettare il distanziamento, lavarsi spesso le mani ed evitare ogni tipo di assembramento. Le Istituzioni e il Sistema Sanitario lottano contro il virus, ma hanno bisogno di alleati. I comuni cittadini.