Francesco Cozza e Francesco Caputo sono le due principali delusioni di questo avvio di campionato. Il primo doveva rappresentare il valore aggiunto della Salernitana, per il secondo quello attuale doveva essere l’anno della consacrazione, dopo la stagione – rivelazione col Bari. Entrambi hanno deluso le attese. Nelle intenzioni di partenza Cozza doveva rappresentare la classica ciliegina sulla torta, ma le sue precarie condizioni fisiche gli hanno impedito di mettere in mostra le sue doti anche a Salerno, come nella sua lunga esperienza con la Reggina. L’infortunio estivo ha condizionato le sue prime uscite in maglia granata. Un assaggio delle sue indiscusse qualità lo ha fornito solo nella partita col Crotone, per il resto è venuto meno negli appuntamenti più importanti, come la sfida di sabato scorso in Calabria. Al Granillo, tra l’altro, Cozza si è nuovamente bloccato. Gli accertamenti a cui si è sottoposto a Roma dal professor Mariani, che lo aveva operato lo scorso anno, hanno scongiurato il pericolo della frattura al piede sinistro, a cui si era già fatto male in estate, ma ha evidenziato una forte infiammazione, per cui per il fantasista si profila un nuovo stop. L’altro elemento che fin qui ha deluso le attese è Francesco Caputo. L’emergente attaccante pugliese, nonostante la giovane età, aveva alle spalle due esperienze incoraggianti. Undici gol segnati in C2 col Noicattaro, 10 reti in serie B lo scorso anno nelle 22 partite giocate da titolare col Bari. Da lui ci si aspettava indubbiamente qualcosa in più. La rete all’esordio in campionato col Frosinone faceva ben sperare. Nel corso delle successive partite, soprattutto dall’errore dal dischetto commesso a Trieste in poi, di Caputo si sono perse le tracce. Ora è atteso al riscatto, così come Cozza, per il quale però rimettersi in gioco in questa fase è molto più complicato.
Cozza e Caputo, delusioni granata
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