Crescent: Il Tar boccia tutti i ricorsi di Italia Nostra

Redazione

Il Crescent non modifica in maniera sostanziale il paesaggio urbano di Salerno e non determina la frattura del suo aspetto resiliente. È uno degli elementi contenuti nelle motivazioni con le quali il Tar ha respinto, dopo averli riuniti in blocco, i ricorsi presentati dall’associazione ambientalista Italia Nostra negli anni compresi tra il 2012 ed il 2015, contro l’emiciclo disegnato dall’archistar spagnola Ricardo Bofill. Una sentenza che è una mazzata, per le motivazioni che i giudici mettono nero su bianco senza risparmiare ai ricorrenti valutazioni sulle loro congetture, prive di appoggi concreti e talvolta temerarie al punto da voler spingere i giudici amministrativi verso l’innaturale funzione di giudice penale. Inoltre, ci sono aspetti poco chiari e indeterminati, tanto da far conseguire l’inammissibilità dei tre ricorsi riuniti, anche perché il Tar ha ritenuto legittime le seconde autorizzazioni, il nuovo permesso a costruire e finanche la valutazione di impatto ambientale, coerente con il Piano urbanistico e quindi preliminare rispetto allo stesso progetto del Crescent. Sul torrente Fusandola, in particolare, si ritiene che non possa sussistere l’interesse ambientale e paesaggistico, essendo il corso d’acqua tombato e dunque insostenibile la linea che lo vuole assoggettato al demanio culturale. Ad Italia Nostra ed ai suoi tre legali non resta che l’eventuale appello al Consiglio di Stato. Nel frattempo, visto che il Tar ha ritenuto i ricorsi irricevibili, improcedibili ed inammissibili, l’associazione è stata condannata a pagare 25mila euro di spese processuali.

Leggi anche

Adblock Detected

Please support us by disabling your AdBlocker extension from your browsers for our website.