Csm, Apicella sospeso e 4 pm traferiti

Redazione

Sono pesantissime le decisioni arrivate da palazzo dei Marescialli, dove dopo cinque ore di camera di consiglio, la sezione disciplinare del Csm ha deciso di sospendere dalle funzioni e dallo stipendio il procuratore capo di Salerno Luigi Apicella e di trasferire d’ufficio il procuratore generale di Catanzaro Enzo Jannelli per la gestione dello scontro avvenuto fra le due Procure per le vicende legate alle inchieste dell’ex pm Luigi De Magistris. Inoltre, i giudici di Palazzo dei Marescialli hanno anche deciso il trasferimento del pm di Catanzaro Alfredo Garbati e dei due sostituiti di Salerno Dionigio Verasani e Gabriella Nuzzi. In sostanza, il Csm – come si legge nel dispositivo della sentenza, che consta di una ventina di righe – ha accolto gran parte delle richieste urgenti avanzate dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano che oltre alla sospensione di Apicella, aveva sollecitato il trasferimento di tutti i sei pm di Salerno e Catanzaro, protagonisti dello scontro tra le due procure. Per quanto riguarda l’inchiesta Why not, da cui tutto ha preso il via, non si fermerà, visto che restano al loro posto i due pm titolari dell’inchiesta, Salvatore Curcio e Domenico De Lorenzo. La sezione disciplinare ha inviato il dispositivo della sentenza alla terza commissione del tribunale delle toghe (quella competente per i trasferimenti) per i provvedimenti di competenza. “È stata data una risposta sollecita di fronte a una vicenda delicata, che è stata una pagina nera per la giustizia” è il primo commento del presidente dell’Anm Luca Palamara, in sintonia con quanto trapela da via Arenula, sede del ministero di Grazia e Giustizia. Di segno esattamente opposto il commento dell’avvocato Francesco Saverio Dambrosio, legale del procuratore di Salerno Luigi Apicella e dei sostituti Verasani e Nuzzi: “Una decisione che mi addolora perché riguarda persone, la cui diligenza e serietà professionale, restano indiscusse”. I pm sanzionati dalla sezione disciplinare del Csm potranno ricorrere alle Sezioni Unite della Cassazione entro i prossimi 60 giorni.

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