Si chiama Giuseppe D’Elia, ha 36 anni ed è il classico insospettabile. Di professione fotografo, D’Elia sarebbe il rapinatore solitario e seriale che in due settimane ha messo a segno almeno sei colpi tra bar e supermercati di Salerno e provincia. Acciuffato dalla Squadra Mobile a Pontecagnano, dopo l’ultimo dei suoi blitz al Decò di Corso Italia, è da due giorni in carcere a Fuorni ma è da considerarsi in novizio del crimine, visto che è incensurato e non risultano precedenti di sorta a suo carico. Cosa può aver spinto D’Elia a trasformarsi in un rapinatore astuto ed incallito? Gli inquirenti ci stanno lavorando e molto potrebbe spiegare lui stesso a Polizia e Magistrati durante l’interrogatorio, ma appare già chiaro che sia stato spinto da una necessità: quella di racimolare dei soldi. Nell’auto di D’Elia, oltre a tutto il necessario per camuffarsi e cambiarsi d’abito per non dare nell’occhio prima e dopo le rapine, i poliziotti avrebbero trovato anche della droga. Di per sé non vuol dire nulla, ma è un altro aspetto da chiarire. Inoltre, D’Elia aveva una pistola scacciacani, innocua ma adatta ad incutere timore. Gli obiettivi, a Salerno come a Battipaglia e Pontecagnano, non sono stati scelti a caso, anzi. I colpi sono stati preparati nel dettaglio. Dopo il primo, al tabacchi di Piazza Portanova a Salerno, pare volesse fermarsi: ma l’adrenalina e la prospettiva di far soldi “facili” hanno avuto la meglio. I sei colpi gli avevano fruttato diecimila euro, poi è finito in galera. Una carriera-lampo da rapinatore, che potrebbe costargli caro.
Da fotografo a rapinatore seriale: piccolo ritratto dell’uomo arrestato dalla Polizia
90
articolo precedente