Un punto di ripartenza a Vicenza. Un puntello per sorreggere le traballanti rovine di una Salernitana che di fatto non ha ancora cominciato il campionato e che dovrà necessariamente farlo sabato prossimo, perché quella contro il Frosinone non è una partita, ma la partita. I primi novanta minuti del girone di ritorno per vedere se c’è ancora una speranza da alimentare, per vedere se è possibile salvare il salvabile, ovvero la categoria, in quest’anno che più infausto non si può. Gara da dentro o fuori, da vincere a tutti i costi, e per una volta nessuno andrà a guardare la qualità del gioco: mai come stavolta conta solo il risultato, solo ed esclusivamente i tre punti per sentirsi ancora vivi ed accorciare le distanze dalle altre squadre impelagate nei bassifondi della graduatoria. Necessaria una tregua, almeno per una settimana. Necessario trovare la forza di fare fronte comune al cospetto di una crisi terribile che va scacciata solo con i risultati. La squadra si impegna è motivata, mostra carattere ma ora servono i punti, servono maledettamente i punti come il pane. Su un altro campo Lombardi e il ds Salerno giocano la partita dei rinforzi e quella delle cessioni. La cosa importante in questo momento è vincere anche il clima di negatività, pessimismo e disfattismo che c’è in città
Da Frosinone inizia il campionato dei granata
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