Lavorano ormai con sprezzo del pericolo. Come i militari dell’Esercito, come le forze dell’ordine. Ogni giorno, in prima linea, provando a conservare nervi saldi e prontezza di riflessi anche contro il caldo e le teste calde, per non dire altro. Sono energumeni, cavernicoli che per sfogare la loro rabbia repressa si scagliano contro gli autisti dei mezzi pubblici. Se due indizi fanno una prova, ormai di indizi ce n’è una collezione ben nutrita, visto il numero di casi di aggressione verificatisi solo nelle ultime settimane. I sindacati di categoria continuano, giustamente, ad appellarsi al Prefetto, affinché si metta su una volta per tutte un tavolo per discutere dell’emergenza legata alla sicurezza dei lavoratori del trasporto pubblico, che non possono continuare a fungere da bersaglio mobile per beoti in libera uscita.
“Dagli all’autista”, il nuovo hobby per balordi
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