«Quella della Meloni a Caivano è stata «una performance un po’ volgare studiata a tavolino. Ha fatto tutto lei. Abbiamo avuto la conferma di una sensazione di inadeguatezza della presidente del Consiglio per il suo ruolo, è presidente del Consiglio a sua insaputa». Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della diretta del venerdì. «Forse non ha capito – aggiunge – che rappresenta tutti gli italiani e si trova in una istituzione un po’ diversa da una sezione di partito». «Governare – ha detto De Luca – non significa conquistare il bottino ma esercitare una funzione: dice che siamo i primi in tutto, nella crescita, nel Pnrr ma dovremmo sollecitare quelli che le forniscono i dati: dite da dove li prendete. Cosi’ i cittadini possono verificarlo».
La vicenda di Caivano, prosegue, «parte dalla nostra manifestazione di Roma. Avverto fastidio perché parlare di queste cose significa perdere tempo. A febbraio nel corso della manifestazione di Roma alcuni sindaci vennero identificati mentre lei, dalla Calabria, disse a 550 amministratori in piazza di andare a lavorare. Un insulto vero che creò tensioneperché quel giorno non ci fu occasione di confrontarsi con il governo, un segnale di una perdita di cultura democratica. A Montecitorio, mentre bevo un bicchiere d’acqua – ha proseguito – mi riferiscono di nuovo delle dichiarazioni. E alcune persone hanno registrato un fuori onda…Io ho criticato il presidente del Consiglio per vicende politiche, per il fatto che i fondi sono bloccati da un anno, perché stanno affondando in una palude burocratica. La donna non c’entra nulla. Da oggi per tranquillità della Meloni mi limiterò a fare una sola domanda: quando firmi. il patto con la Campania?».
Sulla contrapposizione culminata con la frase della premier («sono la stronza della Meloni»), il presidente De Luca ha ricordato Giacomo Matteotti e «peccato che il Governo si sia dimenticato di Brescia» e «peccato che solo due anni fa quando c’è stato l’assalto squadrista alla Cgil e nessuno abbia speso parole di condanna».
La Meloni, a giudizio di De Luca «non si confronta con nessuno. A me capita di fare questa diretta ma io vado in giro per il territorio regionale e ogni volta mi ritrovo intorno una decina di giornalisti alla volta e rispondo. Almeno una volta al mese presentati davanti ai giornalisti in maniera pubblica, senza scappare».