Via la Primula, inutile monumento allo spreco di danaro pubblico, ma resta un fiore. Inteso come piccolo, rappresentativo omaggio in termini di forniture di vaccini. La scorta arrivata qui, finora, è ornamentale. De Luca, ieri, lo ha detto a chiare lettere, dopo aver rivendicato qualche merito nell'aver bloccato l'operazione Primula, con 10 milioni di euro buttati a mare: "abbiamo avuto meno della metà dei vaccini che erano stati programmati. Ad oggi sono 105mila le persone vaccinate". La nuova mission, per il Governatore, è quella di toccare quota 500mila vaccinati nella prima settimana di aprile, ma il punto è sempre lo stesso: la Regione Campania è pronta e organizzata, ma gli altri? Arriveranno i vaccini sufficienti?
Le armi per battere il Covid, lo sappiamo, siamo costretti ad importarle, laddove – come ha commentato amaramente De Luca – il Governo, piuttosto che assecondare amenità quali le primule e i banchi a rotelle, avrebbe dovuto prendere le misure necessarie per fornire l'Italia delle tecnologie indispensabili per produrre in Italia, magari su licenza di Pfizer, Moderna o Astrazeneca, i vaccini per i nostri concittadini. "Con un lavoro di 6-7 mesi – dice il Governatore – avremmo dotato tante nostre aziende delle tecnologie necessarie a produrre i vaccini. Oggi siamo fortemente in ritardo, senza misure eccezionali, l'obiettivo di vaccinare 4 milioni e 600mila persone diventa irraggiungibile”.