Due linee di azione: una che puntava sulla prevenzione, scelta dalla Campania, e una che puntava a misure parziali che seguivano il contagio

De Luca: «Il Dpcm non sarà efficace senza una linea unitaria nazionale»

Dobbiamo tenere gli occhi aperti perché rischiamo di diventare zona stra-rossa
Francesca Salemme

Ha fatto il punto della situazione sul fronte Covid-19, il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nella consueta diretta del venerdì, partendo dalla scena di Totò e Peppino a Milano nel film “Malafemmena“, in particolare nel momento in cui Totò, pur di non ammettere che a Milano non “faceva caldo”, arriva a parlare di un “freddo-caldo”.

Allo stesso modo come in quel film, qualcuno fatica ad ammettere che Napoli e la Campania possano fare bene e non incarnino il degrado: da qui, la sorpresa della collocazione in zona Gialla“. Il presidente, dunque, ha ribadito come, a suo avviso, l'unica misura efficace da adottare, sarebbe stata una misura unitaria di chiusura: “Il Governo ne ha scelta un'altra, che io credo non sia efficace” dichiara “In questi mesi si sono confrontate in Italia due linee per affrontare il Covid. Una che puntava alla prevenzione, quella scelta dalla Campania, e una che puntava a misure parziali che seguivano il contagio”, ricorda De Luca, spiegando che un lockdown nazionale “ci avrebbe aiutato a frenare il contagio, anziché avere un calvario di ordinanze, di decreti uno ogni 48 ore che ha finito per creare sconcerto ai cittadini, per non dare mai la percezione della gravità della situazione, per creare conflitti tra categorie economiche e per creare anche conflitti territoriali”. La linea del Governo “non risponde all'obiettivo di fare prevenzione ma interviene dopo che il contagio è già avvenuto. Noi abbiamo fatto coerentemente una scelta per salvarci e andremo avanti con questa linea”.

Quindi ha fornito un quadro sul fronte decessi e ricoveri in terapia intensiva, sottolineando come fino a ieri, la Lombardia abbia registrato 18mila decessi, il Piemonte 4520 e la Campania 756. “Circa le degenze, su 100mila abitanti, la Campania ha il 23,9% dei ricoveri, la Lombardia il 39% e il Piemonte il 6% – ha detto il presidente – In Terapia Intensiva su 100mila abitanti noi abbiamo occupato il 2,8%, il Piemonte 4% e la Lombardia 3,8%. Riguardo la mortalità, su 100mila abitanti, la Campania registra 11 decessi, la Lombardia 173 e il Piemonte 100. Il tutto ottenuto “con il numero più basso di operatori nella sanità, 43mila, e nonostante gli appena 21 medici e 68 infermieri forniti, a fronte dei 600 medici e degli 800 infermieri richiesti. Abbiamo fatto l'ennesimo miracolo”. Sui posti letto, ancora, De Luca sottolinea che fino a ieri in Campania risultano 175 occupati su 600 disponibili, i quali, tra due mesi, diventeranno 800, mentre per i ricoveri sono pronti 3160 posti e ne sono occupati 1660".

"Oggi non siamo zona rossa, ma – conclude, ribadendo la sua volontà nel tenere chiuse le strutture scolastiche per tutelare bambini, ragazzi e famiglie – Dobbiamo tenere gli occhi aperti perché rischiamo di diventare zona stra-rossa. Rinnovo il mio appello ai sindaci di ridurre del 50% la mobilità, impedendo assembramenti e incrementando i controlli. Lo chiedo anche alle forze dell'ordine. E chiedo a tutti di uscire solo se occorre e di indossare sempre la mascherina: comportiamoci come se ci fosse il lockdown, dando prova di senso di responsabilità e prevenendo l'esplosione del contagio, così da non essere costretti a chiudere durante le festività natalizie".

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