Un primo passaggio orale, un secondo scritto. Il Governatore De Luca, ieri, ha evidenziato i fatti e rintuzzato le chiacchiere a modo suo, cominciando col fare chiarezza, per l'ennesima volta, sui tre bandi per il reclutamento del personale sanitario: dai primi due, nazionali, la Campania ha ottenuto nulla più che 7 anestesisti e 85 medici generici e dal secondo, pubblicato esclusivamente per la nostra regione, ha ricevuto 158 candidature di cui appena 3 per anestesisti, a fronte dei 600 medici e degli 800 infermieri complessivi che erano stati più volte richiesti alla Protezione Civile. De Luca è tornato sul concetto già espresso la settimana scorsa, l'ormai famosa "zona rosè" per una regione, la Campania, dove, fatta eccezione per quelli di abbigliamento e scarpe da adulti, tutti i negozi restano aperti e di controlli non c'è neanche l'ombra.
Poi, dopo l'appuntamento in diretta del venerdì, il Governatore – con amaro sarcasmo – ha commentato sul suo profilo facebook il giochino del semaforo ormai in gran voga a Roma, con le regioni che cambiano di colore a mo' di caleidoscopio. "Apprendo con viva emozione – scrive De Luca – la decisione del Governo sulle zone Covid. Noi siamo com'è noto, da sempre, per la linea del rigore e della prudenza. Dunque, esprimo la mia piena condivisione, purtroppo solo virtuale, visto che l'unica zona rossa realmente esistente da noi è la zona dell'aglianico. Tutto il resto è propaganda. I controlli sono pari a zero. Sono in libera uscita tutti, tranne i venditori di pantofole di panno beige. Apprezzo tuttavia la coerenza del Governo: solo tre giorni per entrare in zona rossa; ancora tre giorni per uscirne, senza spiegare mai nulla. Rinnoviamo intanto la richiesta al Governo di fare un'operazione trasparenza, rendendo pubblici, per tutte le regioni: i dati veri sulle terapie intensive realmente esistenti e i dati chiari e non confusi, sulla tipologia dei tamponi effettuati".