Ormai in quasi ogni condominio c’è un concittadino che muore

De Luca sulla terza ondata: «Siamo in guerra»

Vaccini: noi siamo pronti, osserviamo le priorità, a mancare sono le dosi
Francesca Salemme

L'Italia è in piena nella terza ondata. Ci avviamo ad avere un Paese tutto in zona rossa. Noi già ci siamo e riscontriamo un numero di positivi estremamente elevato con quasi 500 positivi sintomatici. Se nell'ambito di questi 500 solo un 10% richiede ricovero ospedaliero, vuol dire che ogni giorno dovremo liberare 50 posti in più". Così il Governatore della Campania Vincenzo De Luca nel corso della consueta conferenza settimanale per fare il punto emergenziale e sanitario sul Coronavirus.

«I nostri comportamenti devono tornare ad essere quelli di febbraio-marzo 2020. Si sta in casa a meno che non sia indispensabile uscire per lavoro o per questioni sanitarie. Quando ci sono 25.000 positivi e 4-500 morti vuol dire che siamo in guerra. Ormai in quasi ogni condominio c'è un concittadino che muore. Dovremo convincerci che non siamo in ordinaria amministrazione e purtroppo non tutti lo hanno capito…»

Riguardo ai vaccini, dopo aver ricordato che "a fine dicembre c'è stato il V-Day" ha rievocato il primo carico di vaccini al Brennero ("ne aspettavamo vagonate,in realtà arrivò solo un furgone"). "L'ho fatto anche io, non ho tolto il vaccino a nessuno visto che c'era tanta diffidenza. Siamo partiti perché ci avevano detto che sarebbero arrivati milioni di vaccini. Dopo un mese ci hanno cominciato a dire che i vaccini non arrivavano. Siamo andati avanti, rispettando le priorità: personale socio sanitario, residenze sanitarie assistite, ultra ottantenni e fasce deboli. Solo con le fasce deboli arriviamo ad un milione di persone. Poi il Governo ci ha indicato il mondo della scuola e le Forze dell'Ordine. Ai primi vengono somministrati Pfizer o Moderna, per le altre categorie viene utilizzato il vaccino AstraZeneca. Credo che dalla prossima settimana cominceremo anche con le persone fragili, ma il problema è sempre lo stesso, che le forniture di Pfizer continuano a scarseggiare».

Riguardo ad AstraZeneca, De Luca invita alla calma: "Evitiamo psicosi e situazioni di angoscia. Se si tiene conto del fatto che sono milioni in Europa ad aver utilizzato Astrazeneca e che ci sono stati poche decine di casi di reazione avversa – e soprattutto che va ancora accertato che le patologie fossero davvero collegate con il vaccino – allora non c'è davvero nessuna ragione per essere preoccupati. La sospensione del lotto di Astrazeneca che abbiamo fatto in Campania era un atto doveroso".

"L'obiettivo della Campania – ha continuato De Luca – è porre fine al calvario nel 2021, vaccinando tutti per tornare alla vita normale". Ad oggi sono "173mila i cittadini campani che hanno avuto le due dosi. Con questi ritmi – ha denunciato il governatore – noi in dieci mesi arriviamo a vaccinare non più di 700mila persone con due dosi. Ma vi posso assicurare che quando arriveranno le forniture in Campania siamo pronti e attrezzati per vaccinare in ogni luogo possibile".

Infine De Luca, dopo aver reiterato la richiesta di un'equa distribuzione dei fondi del Recovery, ha chiesto ancora che venga riequilibrata la fornitura di vaccini che al momento penalizza la Campania.

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