Decesso bambina di Sant’Egidio del Monte Albino: fermato il padre

Redazione

Nel pomeriggio, all’ospedale di Nocera Inferiore, l’autopsia sul corpicino della bimba di otto mesi arrivata già morta all’Umberto I nella notte tra venerdì e sabato. I genitori sono indagati per omicidio ed il padre è stato fermato nella tarda serata di ieri, per un imminente pericolo di fuga. Si trova agli arresti in carcere, in attesa che si chiarisca la vicenda. «Allo stato, ferma restando la necessità di attendere l’esito dell’esame autoptico- scrive il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Nocera, Antonio Centore- Giuseppe Passariello, padre della minore deceduta, è gravemente indiziato di ripetuti maltrattamenti che hanno causato la morte della piccola Jolanda, quale conseguenza delle lesioni dalla stessa riportate, aggravate dall’omissione reiterata dei necessari soccorsi. Immacolata Monti, madre della piccola, è indagata in stato di libertà per concorso nella commissione dello stesso delitto». I genitori della piccola, il cui cadavere presenterebbe ferite eloquenti ma meritevoli di approfondimenti ulteriori, sono difesi da due distinti avvocati, proprio perché le loro posizioni sono diverse agli occhi degli investigatori. Sarebbero stati gli stessi inquirenti, durante il lunghissimo interrogatorio notturno della coppia, a consigliargli di farsi assistere da due legali diversi. I due, poi, hanno trascorso le ore successive in due case-famiglia distanti l’una dall’altra, mentre l’altro figlioletto di quattro anni è stato affidato ai nonni. La morte della piccola ha scosso la comunità di Sant’Egidio del Monte Albino, dove la famiglia risiedeva da un paio di anni. In Via Santi Martiri tutti sapevano delle “turbolenze” in quel nucleo familiare, ma nessuno immaginava si potesse arrivare a tanto. Il sindaco Nunzio Carpentieri ha disposto accertamenti all’interno della catena di interventi fatti dalle politiche sociali del Comune di Sant’Egidio: «con la morte di questa bambina abbiamo perso tutti e comunque», ha confidato ai suoi collaboratori. Qualcosa nell’ascolto del disagio della coppia e nelle azioni conseguenti non ha funzionato. Ora l’autopsia chiarirà com’è morta questa piccina di otto mesi nata con un problema agli arti superiori che i medici dell’ospedale Santobono di Napoli stavano seguendo. I sanitari partenopei non hanno segnalato agli inquirenti segni diversi dalla patologia già riscontrato. È evidente che le bruciature e le ecchimosi trovate sul corpo della bimba siano successive alla visita al Santobono. Il pm Lenza della Procura di Nocera, i vicequestori Castello e Amato della Mobile e del Commissariato di Nocera aspettano il referto dei medici legali. Vogliono capire cosa abbia provocato quelle ustioni, se siano state inflitte volontariamente da qualcuno o accidentalmente in un tentativo maldestro di medicazione di altre ferite, magari tumefazioni o ematomi. E cosa possa aver provocato il decesso, forse per asfissia ed i segni evidenti sul corpo oltre alle escoriazioni. Un ipotetico martirio, su cui va fatta chiarezza prima che giustizia.

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