Si indaga senza sosta sull’uccisione di Santina Rizzo, la 63enne di Nocera Superiore, trovata priva di vita sabato sera nel suo appartamento. In queste ore i carabinieri insieme al procuratore capo Gianfranco Izzo e al sostituto procuratore Sabrina Serrali stanno ascoltando le persone vicine alla donna, che per vivere si prostituiva. Difficili le indagini per gli inquirenti. Angusta e piccola la scena del delitto. La 63enne è stata ammazzata nella stanza dove incontrava i clienti. Uno spazio di pochi metri quadrati, poco illuminato e dove sono state trovate numerose impronte. Ancora non chiaro il movente, per questo i militari non escludono nessuna pista. Né quella che conduce ad un cliente, né quella che porta a familiari o conoscenti della vittima. donna è stata uccisa non molto tempo prima dal ritrovamento, avvenuto intorno alle 21. Nelle prossime ore il medico legale Giovanni Zotti effettuerà l’autopsia sul cadavere. Un primo e sommario esame esterno lascia pensare che la donna sia morta per strangolamento. L’assassino l’avrebbe soffocata utilizzando una corda che si usa per le tende, poi l’avrebbe denudata e straziata con forbici trafiggendole le parti intime e la gola. Le forbici, trovate nell’appartamento, restano uno dei misteri del barbaro omicidio. Non si esclude che siano state utilizzare per depistare le indagini. Così come la casa messa a soqquadro. Chi ha ammazzato potrebbe aver simulato la rapina. Tanti, quindi, i punti interrogativi. Qualche particolare in più potrebbe venire dalle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza installato nel parco archeologico che dista pochi metri dall’appartamento della vittima.
Delitto di Nocera, si scava nelle ultime ore di vita della 63enne
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