Il Comune di Pellezzano ha ricevuto solo fogli bianchi senza alcuna risultanza sullo studio Spes riguardante l'indice di contaminazione dell'area in cui risiedono le Fonderie Pisano. Il prossimo 28 ottobre si torna in aula per chiedere la revoca dell'Autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla Regione.
«Un finto esercizio di democrazia partecipata», lo definisce l'avvocato Franco Massimo Lanocita, legale del l'Associazione Salute e Vita. «Uno scandalo» secondo il sindaco di Pellezzano, Francesco Morra, colui che ha fatto richiesta di accesso agli atti per visionare gli esiti dello Spes, lo Studio di Esposizione nella popolazione Suscettibile, che l'Istituto zooprofilattico ha condotto per verificare la potenziale ricaduta di inquinanti nelle zone interessate dalla presenza delle Fonderie Pisano. Come conferma anche il presidente di Salute e Vita, Lorenzo Forte, la Regione ha consegnato solo una serie di fogli bianchi, di provenienza incerta (in quanto non firmati), con sopra evidenziati dei trasferelli e la scritta "Studio SPES".
Il Comune di Pellezzano e l'Associazione Salute e Vita andranno avanti, sicuri che quello studio contenga elementi più certi sulla possibile correlazione tra impatto delle Fonderie ed aumento delle patologie nella Valle dell'Irno, circostanza sempre smentita dai titolari dell'impianto.
La mancata consegna dello studio integrale viene vissuta come una presa in giro, tanto più che su quegli atti la magistratura inquirente sul caso Fonderie non ha mai posto il veto del segreto istruttorio. Ed il prossimo 28 ottobre si torna nelle aule della giustizia amministrativa per chiedere la revoca dell'Aia.
«Il dato che non si può sottacere – spiega il Sindaco Morra – come indicato nella relazione preliminare di questi documenti che ci sono stati consegnati, riguarda la drammaticità cui è sottoposta l'intera area della Valle dell'Irno, fortemente contaminata da mercurio, cadmio ed altri agenti patogeniriscontrati in esami clinici eseguiti su alcuni residenti della zona, che risultano essere 5-10 volte superiori alle misure medie individuate come sopportabili dall'essere umano». «Tuttavia – aggiunge l'Avvocato Lanocita, nell'udienza in Camera di Consiglio dello scorso 8 settembre è emerso che lo studio "SPES" si è concluso con la redazione di un elaborato finale contenente le risultanze definitive delle indagini compiute, che però non è stato depositato agli atti del procedimento». Dello stesso parere il Presidente Forte che commenta: «Siamo rimasti esterrefatti e sconvolti dal comportamento posto in essere dai competenti organismi regionali. È un'ulteriore presa in giro ed un ennesimo schiaffo che la Regione Campania rivolge ai cittadini della Valle dell'Irno. Ma noi non ci fermeremo. Sabato mattina organizzeremo una conferenza stampa per spiegare come stanno realmente le cose. Quello messo in atto oggi è un abuso di potere e valuteremo anche eventuali reati penali, come il falso ideologico, da denunciare alle autorità competenti. Non è stato fatto alcun accesso agli atti».
Per tutti i motivi evidenziati, il Sindaco Morra ha conferito mandato al legale dell'Ente di insistere nel giudizio pendente dinanzi al TAR Campania Salerno per l'annullamento del decreto regionale num. 85/2020 recante l'autorizzazione del progetto di riesame e di adeguamento dell'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) rilasciata alle Fonderie Pisano, per ottenere la documentazione richiesta affinchè si possano acquisire i risultati definitivi contenuti nello studio "SPES", allo scopo di far luce su una questione di fondamentale importanza che investe la salute dei cittadini e la tutela dell'ambiente in cui essi risiedono.