Tragedia nel carcere di Salerno dove un detenuto straniero è stato ucciso da un suo connazionale. Da quanto si apprende la vittima è stata sgozzata con una lametta. Gli agenti della Polizia penitenziaria hanno fermato l’aggressore.
A quanto pare l’aggressore ha estratto una lama da una lametta bic, colpendo alla gola il compagno di cella. Soccorso immediatamente, è stato trasportato d’urgenza in codice rosso al “Ruggi”. Ma le ferite sono risultate troppo gravi e, in mattinata, il suo cuore ha smesso di battere.
«In questo marasma generale – affermano i segretari del sindacato di polizia penitenziaria Uspp Auricchio e Del Sorbo – a farne le spese sono i poliziotti penitenziari, lasciati soli, in un silenzio assordante, senza strumenti idonei. Come sindacato abbiamo più volte denunciato il sovraffollamento del carcere di Salerno che ha il tasso più elevato in regione oltre che una carenza di organico che si attesta sulle 70 unità di personale di polizia penitenziaria. Nonostante le gravi difficoltà il personale di Salerno con enormi sacrifici riesce comunque a garantire l’ordine e la sicurezza interna; tuttavia in queste condizioni estremamente precarie, di degrado, sovraffollamento e complessità dell’utenza, alcune tragedie non sono altro che cronaca di morti e gravi eventi critici più volte annunciati».