Di Napoli nell’occhio del ciclone

Redazione

Di Napoli ha fatto esonerare Mutti. Di Napoli non segna. Di Napoli non è quello dell’anno scorso. Di Napoli ci ha fatto perdere la partita e con quel gestaccio ha compromesso definitivamente la situazione. Eppure fino a pochi mesi fa, lo stesso Di Napoli sembrava l’artefice unico o quasi della promozione in Serie B della Salernitana, il simbolo della rinascita granata, il personaggio da copertina sempre e comunque. E’ bastato il girone d’andata del torneo cadetto per far cambiare opinione alla città, almeno ad una parte che evidentemente ha memoria corta. Mettiamo dei paletti. Al Braglia, dopo la sostituzione, Di Napoli ha sbagliato a dire quelle cose, perché un giocatore esperto come lui è un esempio per i compagni e per tutti coloro che seguono le gesta della Salernitana, soprattutto i più giovani. E tra l’altro non è la prima volta che ci casca, visto che lo scorso anno qualcosa del genere accadde anche a San Giovanni Valdarno e nel derby con la Juve Stabia. Ma in quanti hanno pensato che sostituire il bomber di Rozzano con la Salernitana in svantaggio non sembrava la miglior mossa possibile che Mutti potesse compiere? Di Napoli ha sbagliato e pagherà per questo, visto che pare sia in arrivo una multa salata. Ma da qui ad attribuirgli tutte le colpe del momento di difficoltà dei granata ce ne passa. Anzi. L’attaccante milanese in questa prima metà di campionato più volte ci ha messo la faccia, con i suoi 8 gol è e resta il capocannoniere della squadra, ha giocato anche in condizioni non eccellenti e spesso è stato costretto ad agire fuori ruolo. Allo stesso tempo Di Napoli non è di certo più un ragazzino e l’età si sente anche per lui, che, come gli altri, avrebbe comunque potuto e dovuto fare di più, dentro e fuori dal campo. Ma prima di rinunciare ad un giocatore del genere, in vista del rush finale del campionato, nonostante le offerte non manchino e siano state proposte anche contropartite interessanti, la società ci penserà su non poco. E Di Napoli raccoglierà l’ennesima sfida della sua carriera, perché di mollare non ha assolutamente voglia. Resta da capire, e non è cosa da poco, se tra il giocatore ed i tifosi, o meglio una parte della tifoseria, ci sia la possibilità di ricucire lo strappo che evidentemente si è venuto a creare. Altrimenti Di Napoli rischia di diventare un peso e la sua una presenza ingombrante in un momento in cui invece c’è bisogno della massima unità d’intenti (e l’assenza di alibi).

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