La morte di un 66enne albanese residente ad Angri, avvenuta lo scorso 4 ottobre, ha dato il via a un’indagine della Procura di Nocera Inferiore. L’uomo, affetto da diabete, bronchite e polmonite, riceveva trattamenti di dialisi in una struttura sanitaria di Santa Maria la Carità, nel Napoletano. I familiari, sospettando che il decesso sia legato alla somministrazione di un farmaco, hanno sporto denuncia, accusando il medico del centro dialitico di essere responsabile della morte.
La giornata della tragedia era iniziata con un intervento del 118 per soccorrere il paziente, ma la situazione si è complicata quando i carabinieri sono stati allertati per una segnalazione di aggressione ai danni dei soccorritori. Nonostante ciò, è stato il successivo decesso del 66enne a far scattare l’allerta e a spingere i familiari a chiedere chiarezza sulle circostanze della morte.
La Procura ha avviato un’indagine per omicidio colposo, iscrivendo il medico che ha somministrato il farmaco nel registro degli indagati. L’autopsia, eseguita presso l’ospedale di Nocera Inferiore, ha evidenziato che non vi sono segni di shock anafilattico, una delle possibili cause di decesso ipotizzate in precedenza. Tuttavia, gli esami istologici, i cui risultati sono attesi entro 90 giorni, potrebbero fornire informazioni cruciali sullo stato di salute del paziente prima della morte.