L’episodio risale a poco più di un anno fa e ieri sera è arrivata la sentenza di condanna, al termine di oltre tre ore di camera di consiglio, per la coppia di fidanzati accusata di aver stuprato una diciannovenne dopo una serata trascorsa in discoteca. Sei anni di reclusione per il 35enne, già raggiunto lo scorso mese di gennaio da ordinanza di custodia cautelare in carcere, quattro anni per la fidanzata 22enne, finita, invece, ai domiciliari. Le condanne, giunte al termine del rito con giudizio abbreviato condizionato che ha concesso lo sconto di un terzo della pena, sono state più lievi di quelle richieste dal pm. La pesante accusa a carico dei due fidanzati che nello specifico non avrebbero avuto le stesse responsabilità era di violenza sessuale di gruppo. Per la Procura lo stupro sarebbe stato commesso dal 35enne, già noto alle forze dell’ordine per altri reati, mentre la ragazza avrebbe concorso “moralmente” alla violenza, che è stata consumata proprio a casa della 22enne. E’ lì che la vittima era stata condotta il 31 agosto dello scorso anno dopo una serata trascorsa in discoteca. Le accuse a carico della coppia di fidanzati erano supportate da una registrazione telefonica effettuata dalla diciannovenne all’amica il giorno dopo l’accaduto. Inoltre, agli atti, si sono anche i messaggi in cui l’imputata chiede alla vittima di rimanere in silenzio e non dire nulla dell’accaduto. Secondo il gip, dalle indagini è emersa la piena attendibilità della diciannovenne. La sua versione è documentata da messaggi, registrazioni e videoripresa. La vittima della violenza si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Claudia Pecoraro, referente del centro antiviolenza “Leucosia”, che ha invitato le donne a denunciare, a non restare nell’ombra e chiedere supporto a chi può fornirglielo ed è disposto a lottare per loro.
Diciannovenne stuprata: condannati i due fidanzati
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