All’indomani del provvedimento eseguito nei confronti del cardiochirurgo si scatenano le reazioni

Divieto dimora Coscioni, bufera sul Ruggi

Ci si interroga anche sulle responsabilità della direzione del “Ruggi”
Francesca De Simone

Il giorno dopo la misura del divieto di dimora nel comune di Salerno eseguito nei confronti del cardiochirurgo Enrico Coscioni si scatenano varie reazioni e ci si interroga sulle responsabilità della direzione del Ruggi. Secondo quanto emerso dalla ricostruzione della Procura salernitana, il primario, già colpito dalla precedente misura interdittiva di “divieto di esercizio della professione medica e delle attività ad essa inerenti”, avrebbe continuato a “gestire di fatto il reparto di cardiochirurgia dell’Ospedale Ruggi impartendo regolarmente disposizioni in ordine alla gestione dei pazienti, determinando il ricovero di pazienti dal Pronto Soccorso al reparto da lui stesso diretto, attivando medici e personale sanitario, fornendo consulenze a colleghi in ordine alle terapie che dovevano essere eseguite sui pazienti”. Sempre alla luce di quanto ricostruito dalla Procura, il provvedimento del divieto di dimora a Salerno si sarebbe reso necessario per allontanare il primario dalla struttura ospedaliera, data “l’impossibilità di formulare alcun affidamento sulla capacità del dirigente medico di rispettare le prescrizioni”. Non è da escludere che le indagini possano ampliarsi per accertare eventuali responsabilità da parte di chi era deputato al controllo. Sono in tanti ad interrogarsi sul ruolo della direzione generale del Ruggi e sulla possibilità che fosse a conoscenza di quanto accadeva nella torre cardiologica.

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