Il sindaco di Eboli, sospeso da qualche giorno, dovrà spiegarsi al gip Scermino che lo interrogherà domani in merito alle accuse mossegli per presunti concorsi e permessi a costruire “facilitati”.
Le due possibilità
Massimo Cariello ha due possibilità per difendersi dalle accuse mossegli dal pm Francesco Rotondo della Procura di Salerno: decidere di parlare e quindi di spiegare la sua posizione al gip Alfonso Scermino, oppure tacere, non rispondere alle domande e lasciare che siano i suoi legali ad impostare la strategia difensiva a colpi di carte e documenti.
Un caso che fa rumore
Il caso del sindaco di Eboli, sospeso dalle sue funzioni benché rieletto con un suffragio dell'80%, è di quelli che fanno rumore perché riducono in cocci un vaso colmo di sospetti e forse pieno di trame oscure tra politica e imprenditoria. Cariello è accusato di aver favorito persone a lui vicine in due concorsi: quello per educatori d'asilo ad Eboli e quello per dieci istruttori amministrativi a Cava de' Tirreni. Un caos istituzionale, scatenato a pochi giorni dalla rielezione di Cariello ad Eboli e di Servalli a Cava, anche se il sindaco metelliano non c'entra e ad essere coinvolto è un suo funzionario, il dirigente Francesco Sorrentino, che del concorso a Cava si occupava come membro della commissione. Cariello gli avrebbe chiesto gli argomenti d'esame per conto di una persona a lui vicina e Sorrentino, in cambio, gli avrebbe strappato l'impegno a demolire l'ascesa alla presidenza del Consorzio Farmaceutico di un candidato non gradito.
I permessi a costruire
Ma oltre a queste vicende, con le relative accuse, ce n'è almeno un'altra che andrà chiarita fino in fondo in questa inchiesta: ovvero i presunti permessi a costruire “facilitati” che Cariello avrebbe concesso ad un'azienda per ampliare un capannone su un fondo a destinazione agricola. Gli imprenditori favoriti avrebbero ricambiato finanziando delle manifestazioni organizzate da associazioni vicine al Comune di Eboli, ma anche qui Cariello dovrà spiegare – se deciderà di parlare al magistrato – i rapporti con questi imprenditori, i passaggi di alcune frasi intercettate, se vi sia stato un giro di denari.
I quattro dipendenti sospesi
E poi c'è la posizione dei quattro dipendenti Comunali interdetti ad Eboli e a Cava, che avrebbe agito per ambizioni di carriera compulsati dal potere politico e che pure dovranno chiarire molte cose. Insomma, una storia ancora tutta da scrivere.