Le dimissioni di Franco Alfieri aprono la corsa, anzi le corse, a raccoglierne l’eredità. Perché gli scenari sono due: il Comune di Capaccio Paestum e l’amministrazione provinciale. Ma, mentre nella casa comunale di Capaccio, la possibilità di votare in tarda primavera è legata alle dimissioni di massa, entro questo fine settimana, dei 15 consiglieri comunali di maggioranza (“i gran leoni” come li ha definiti la stessa vicesindaca Maria Antonietta Di Filippo, attualmente facente funzioni come prima cittadina); la situazione a Palazzo Sant’Agostino – la cui tempistica è legata al commissariamento prefettizio della città dei Templi – vede, salvo improbabili colpi di scena, che il nuovo presidente sarà ancora espressione del Partito democratico. Nel 2022 si decise, oltre che per l’esperienza amministrativa, di puntare su una rappresentanza territoriale diversa rispetto al recente passato (Canfora prima e Strianese poi, venivano dall’Agro Nocerino Sarnese): quella della Piana e del Cilento. Adesso, forse, vista la difficoltà di trovare nella parte sud della provincia un amministratore rappresentativo come il dimissionario Alfieri, per garantire una rotazione territoriale, si potrebbe immaginare un rappresentante della Valle dell’Irno. Il nome giusto potrebbe essere quello di Francesco Morra, sindaco di Pellezzano, comune di collegamento tra il capoluogo e quell’area, attualmente già in giunta con la delega – strategica, visto il boom turistico di questi ultimi anni – ai beni culturali.
Al Comune di Capaccio si ventilano dimissioni di massa dei consiglieri di maggioranza entro il fine settimana
Dopo Alfieri, ci sono due vuoti da colmare
A Palazzo Sant'Agostino si aprono le danze per la successione, dopo l'Agro e la zona a Sud, potrebbe essere l'ora di un presidente della Valle dell'Irno
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