Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, sulle concessioni balneari si sollevano nuove polemiche ed i sindacati di categoria sono sul piede di guerra. La proroga delle concessioni balneari è prevista fino a fine 2023, per evitare il significativo impatto socio-economico che deriverebbe da una decadenza immediata e generalizzata di tutte le concessioni in essere, ma dopo tale limite non ci sarà alcuna possibilità di proroga ulteriore, neanche per via legislativa, e il settore sarà aperto alle regole della concorrenza.
Nella Manovra 2022 il governo è pronto a inserire un limite alle concessioni balneari sulla scorta, appunto, della decisione del Consiglio di Stato. Poi, dal 1° gennaio 2024 tutte le concessioni in essere decadranno, dovranno essere ridiscusse e soprattutto “non ci sarà alcuna possibilità di proroga ulteriore, neanche per via legislativa, e il settore sarà comunque aperto alle regole della concorrenza".
Anche l'Unione Europea ha sollecitato le autorità italiane "ad attuare il più presto possibile" la decisione del Consiglio di Stato sulle concessioni ai balneari ed ha "rimarcato l'urgenza dell'intervento per una crescita e uno sviluppo sostenibile dell'intero settore turistico, in linea con la lettera di richiamo formale del dicembre 2020".
I sindacati dei balneari anche nel salernitano stanno studiando le possibili contromosse per tutelarsi.