Sono 300 i nomi del mondo delle istituzioni, del Governo attuale e quelli passati, dell’economia e dello sport (ma non mancano nemmeno personaggi dello spettacolo o legati a vicende giudiziarie) nell’elenco dei circa 800 accessi abusivi che, secondo la procura di Perugia, il tenente della guardia di finanza Pasquale Striano avrebbe compiuto a banche dati riservate quando era in servizio alla procura nazionale antimafia. Attività della quale ha rivendicato la correttezza.
A rendere noti i nomi è stato il quotidiano “La Verità”, rilanciato da altri media, dall’Ansa al Tg1.
Tra questi nomi figurano anche quelli del presidente dell’UsSalernitana Danilo Iervolino (che viene indicato come editore), di sua moglie, Chiara Giugliano, e dell’attuale presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (F.I.G.C) Daniele Gravina.
Sul come e sul perché le informazioni su Gravina siano state acquisite dall’Antimafia, è materia di indagine della Procura di Perugia, che lavora sul mondo che vede come protagonisti Antonio Laudati e il già citato Striano, rispettivamente giudice e finanziere accusati di centinaia di accessi abusivi ai sistemi informatici.
Cosa ha trovato il finanziere Striano digitando sulle banche dati il cognome del presidente della Federcalcio? È questo l’ambito di indagine coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini. Intanto la Procura di Salerno, con una nota di oggi pomeriggio, ha smentito che l’inizio delle indagini su Gravina derivasse dagli uffici della Cittadella di viale Unità d’Italia, ma ha confermato che ha più volte fornito all’Uffico procedente, nell’ambito della cooperazione tra Autorità giudiziarie, informazioni e documentazione necessarie all’indagini in corso di svolgimento.
Per compilare il dossier su Gravina, sarebbero state consultate, come detto, le posizioni di Iervolino, presidente della Salernitana e proprietario di L’Espresso, e di Marco Mezzaroma, cognato di Claudio Lotito e con lui comproprietario della Salernitana.
Ma le ricerche si sono concentrate anche sulla Isg, un’azienda specializzata nei diritti delle trasmissioni sportive, e su Chiara Faggi, avvocato della Lega Pro. Le “spiate” si sono poi estese a Sulmona, focalizzandosi su una raccolta fondi e su Giovanni Valentini, una figura di spicco nell’area commerciale della FIGC.
A Perugia è stato convocato come testimone anche il presidente della Lazio, già proprietario della salernitana, Claudio Lotito.
Dossieraggio, tra i nomi spunta quello di Iervolino
385
articolo precedente