Il diktat del Premier: vaccinare prima anziani e fragili, per uscire presto dal tunnel

Draghi: “basta furbi”

L'obiettivo resta quello relativo al mezzo milione di somministrazioni al giorno
Ivano Montano

Accelerare per lo sfizio di farlo non serve, non è una gara. Quel che serve al Paese è un'accelerata intelligente e necessaria, quella che ti permette di sorpassare qualcosa, qualcuno che ti ostacola il cammino. Quell'ostacolo non può in alcun modo essere rappresentato da una persona anziana o da un soggetto fragile, l'unico ostacolo da superare è la pandemia e la missione coinvolge tutti: dai singoli cittadini, chiamati all'ultimo sforzo di responsabilità, alla enorme macchina organizzativa messa in campo per raggiungere al più presto l'immunità di gregge. E allora, con intelligenza, buon senso e spirito di solidarietà comune, tutti sono chiamati a non saltare la fila, a non provare a sorpassare chi ha diritto di precedenza in questa straordinaria battaglia tra il covid e l'umanità. Insomma, non è questo il momento di fare i furbi. Quelle cose lì, lasciamole per quando sarà tempo di tornare ai concerti o al centro commerciale per accaparrarsi prima degli altri un posto in prima fila o l'Iphone di ultima generazione.

Il Premier Draghi, ieri, lo ha detto senza giri di parole: "Con che coscienza si saltano le liste, sapendo che si lascia esposti a concreti rischi di morte persone over 75 o fragili? Banalizzando – ha aggiunto Draghi – potrei dire: smettetela di vaccinare chi ha meno di 60 anni, i giovani, i 35enni, gli psicologi compresi negli elenchi degli operatori sanitari" – facendo chiaro riferimento ad alcune platee di candidati al vaccino che spesso risultano un po' troppo "allargate". Ma alla fine, ha tralasciato divieti e imposizioni, lasciando una traccia da seguire; il concetto è tutto nell'abbrivio del suo discorso: si tratta di un fatto di coscienza. C'è un obiettivo già fissato da tempo, quello di raggiungere il ritmo di 500mila somministrazioni al giorno e non si cambia rotta. Mettendo in sicurezza prima i più deboli, sarà più facile vincere questa maledetta guerra.

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