Arriva a conclusione l’indagine che lo scorso 21 dicembre portò all’arresto in flagranza di reato dell’agente penitenziario Francesco Giugliano, fermato a Battipaglia con la compagna Annamaria Russo, dopo essere stato beccato mentre tentava di introdurre 150 grammi di hashish nel carcere di Salerno. I due, già detenuti, sono accusati, con altre 16 persone, di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e cellulari nella casa circondariale di Fuorni. L’indagine, coordinata dalla Procura di Salerno, è stata condotta dai Finanzieri del Comando provinciale e da personale del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria. Promotore dell’organizzazione, secondo la Procura, sarebbe stato Guglielmo Di Martino, considerato vicino al clan De Feo di Bellizzi, che, con il supporto degli altri indagati, da agosto 2022 a febbraio 2023, avrebbe introdotto droga per oltre 50mila euro. Di Martino, inoltre, gestiva lo spaccio di droga anche fuori, in particolare nei comuni di Bellizzi, Montecorvino Pugliano e Battipaglia. Il sodalizio era riuscito, grazie ai proventi, ad acquistare anche un centro estetico a Bellizzi, ora finito sotto sequestro. Trentuno le persone indagate. Sedici, quelle raggiunte da misura cautelare: nove in carcere, sette ai domiciliari, residenti a Salerno, Angri, Bellizzi, Montecorvino Rovella e Pugliano, Eboli e nelle province di Avellino, Caserta, Lecce. Ognuno, è stato accertato durante le indagini, aveva un ruolo ben preciso: c’era chi reperiva la droga, chi i cellulari e chi si occupava dei pagamenti attraverso l’utilizzo di carte prepagate intestate a soggetti esterni. Un ruolo fondamentale per il trasporto della droga nelle varie sezioni avevano i detenuti impegnati in progetti di lavoro. Accertata, inoltre, la vendita di un’arma modificata.
Droga e cellulari in carcere, sedici arresti
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