Droga e telefonini dietro le sbarre: respinti i ricorsi

Simona Cataldo

Resta in piedi il piano di accuse che la Procura di Salerno muove contro le 54 persone finite nel blitz di Squadra Mobile e Polizia Penitenziaria, ritenute, a vario titolo, coinvolte nell’associazione dedeita «all’introduzione e alla cessione di sostanze stupefacenti di vario tipo e telefoni cellulari attraverso varie modalità» nel carcere di Salerno. Il Riesame ha conferma le accuse degli inquirenti e ha respinto i ricorsi avanzati dai legali degli indagati che avevano chiesto per i loro assistiti la revoca o la modifica della misura cautelare. L’inchiesta ha rivelato l’esistenza, nel penitenziario di Fuorni, di un’organizzazione capace di introdurre, anche con lanci, droni o durante i colloqui, droga da rivendere a prezzi maggiorati anche del 100% agli stessi detenuti. Mogli, compagne e madri in libertà erano protagoniste delle movimentazioni finanziarie, effettuate per conto dei congiunti e su loro indicazione, su numerose PostePay.

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