Sono 200 i medici delle ex Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale, chiamati in tutta fretta per fronteggiare la pandemia, che non risultano inseriti nella lista dei 409 sanitari precari che hanno maturato i requisiti per essere assorbiti a tempo indeterminato nelle strutture dell’Asl. Nel corso di questi tre anni hanno effettuato migliaia di visite domiciliari e tamponi, prescritto terapie monoclonali e antivirali…
Per ora, dal primo aprile, entreranno in pianta stabile 365 operatori, tra cui 327 infermieri, 28 tecnici di laboratorio, 8 tecnici di radiologia e 2 tecnici della prevenzione. A questi, stando al piano di fabbisogno del personale 2021-2023, si aggiungeranno le stabilizzazioni di 26 dirigenti medici, 17 veterinari e uno psicologo.
Ovviamente si interrogano sul perché, avendo raggiunto i requisiti temporali dei 18 mesi di servizio continuativo previsti dal bando, siano stati esclusi dalle procedure di stabilizzazione.
Stando al piano di fabbisogno del personale dell’Asl, per il ruolo sanitario, si stima, per il triennio 2021-23, un buco di 1326 unità di cui 772 medici, ma per non sforare il piano di spesa ne potranno essere assunti solo 274. Al Ruggi, il fabbisogno di medici è stimato in 244 unità, ma di questi, per rispettare il tetto di spesa, l’azienda ospedaliera ne può assumere solo la metà, circa 128.