Alla Salernitana vengono i dieci minuti, purtroppo non di rabbia ma di sonno e sotto ai piedi le si aprono due crepacci: quello del fondo della classifica e quello della precoce crisi che scoppia appena alla terza di campionato. Il Modena passa a Salerno come una scossa di terremoto e dei proclami di riscatto di Fusco e compagni ne fa macerie. Ebbene si, all’alba della nuova stagione agonistica la squadra è già in crisi di gioco e risultati, con mister Brini che sembra aver perduto – oltre alla tranquillità – anche la bussola. Sembra di rivedere le sconclusionate prestazioni dell’era-Castori. I risultati parlano chiaro, ma ricordiamo bene che alla vigilia del campionato tutti parlavano di ottima squadra, di innesti capaci di accrescere il livello qualitativo e di conseguenza delle ambizioni del team di Lombardi. Oggi sono inevitabilmente tutti brocchi, ma in certi momenti l’unica medicina utile è l’equilibrio, unito ad un pizzico di pazienza. Di avvii stentati e partenze sprint ne sono pieni gli almanacchi del calcio, la stessa Salernitana lo scorso anno mise assieme 10 punti nelle prime 4 partite e tutti a parlare di serie A pressocchè sicura. I granata non erano già promossi allora così come oggi non sono già retrocessi. Bene hanno fatto quei tifosi che, in occasione del chiarimento con la squadra, hanno promesso massimo sostegno in questo momento difficile. Brini ha sbagliato qualche decisione e qualche mossa, così come Acri ha sbagliato qualcosina in sede di campagna rafforzamento, così come ha fatto qualche errore Lombardi, che soprattutto ha sbagliato a fidarsi di alcune persone. Ma solo chi non fa, non sbaglia. A chi, poi, chiede la testa del presidente, noi chiediamo di fornire anche l’eventuale alternativa. Ma la domanda è inutile: come al solito, non c’è risposta perché non c’è alternativa.
E’ già crisi. Ma superabile
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